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HomePrimo Piano Qualificazioni mondiali, l’Uefa vuole cambiare la regola che danneggia l’Italia: come funziona

Uefa pensa al cambio format
per le qualificazioni
ai Mondiali e agli Europei

Possibile girone unico come in Champions

Il piano entrerebbe in vigore dal 2028

di Leonardo Macciocca16 Ottobre 2025
16 Ottobre 2025
uefa

Il portiere Gianluigi Donnarumma (a destra) esulta dopo la vittoria nella partita di calcio valida per le qualificazioni europee al Campionato mondiale tra Estonia e Italia, disputata a Tallinn l'11 ottobre 2025 | Foto Ansa

ROMA – La Uefa sta riflettendo sulla possibilità di cambiare il format per le qualificazioni mondiali ed europee. Il presidente Aleksander Ceferin lo aveva accennato già al Football Summit di Lisbona.

Il format attuale, che prevede la qualificazione diretta solo della prima squadra europea del girone, non convince nemmeno i calciatori. Donnarumma lo ha spiegato dopo la partita con Israele: “La verità è che adesso non puoi sbagliare una partita. È diventato complicato, perché ne sbagli una e sei ai playoff e quindi è normale che la vorrei rigiocare. In Norvegia eravamo in bambola eravamo un’altra squadra assolutamente”. L’Italia potrebbe chiudere il girone con 21 punti (come la Norvegia) e giocare i playoff, come nelle ultime due edizioni delle qualificazioni mondiali, entrambe fallite.

Sul tavolo la possibilità di usare la Nations League come via di qualificazione, oppure adottare un sistema simile alla Champions League, con un campionato unico a 54 squadre o due gruppi da 27. Considerando i 16 posti per l’Europa, in questo primo Mondiale a 48 squadre, si potrebbe ipotizzare un passaggio diretto per le prime 12 classificate della fase a campionato e i playoff per le successive otto qualificate.

Questo ha l’obiettivo di evitare partite di qualificazione troppo sbilanciate tra avversari di diverso valore e di offrire più scontri diretti tra grandi squadre. Secondo quanto riferisce l’Equipe, la Uefa ne starebbe già discutendo da tempo.

Il nuovo format potrebbe entrare in vigore, però, solo dopo il 2028, alla scadenza degli attuali contratti commerciali e televisivi. Il modello Champions, porterebbe anche vantaggi economici alle Federazione proprio per via di accordi televisivi migliori, potendo contare su sfide più affascinanti e spettacolari.

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