(D-S) Marco Perduca, presidente del comitato referendum cannabis e membro dellAssociazione Luca Coscioni, il presidente di Pi Europa, Riccardo Magi, Antonella Soldo, coordinatrice dellassociazione promotrice referendum, Meglio Legale, allesterno della Corte Costituzionale dove i giudici esaminano i quesiti referendari a Roma, 16 febbraio 2022. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Cannabis e giustiziaOggi la decisionedella Consulta sui quesiti

Ieri il no della Corte Costituzionale al referendum sull'eutanasia

La Corte Costituzionale deve decidere oggi sull’ammissione del quesito referendario relativo alla depenalizzazione della coltivazione della cannabis per uso personale. Ieri è stato bocciato il quesito relativo all’eutanasia.

Il quesito su cui oggi dovrà decidere la Consulta propone di depenalizzare la coltivazione della cannabis, a patto che questa non sia usata a fini di spaccio. La proposta è stata sostenuta dall’Associazione Coscioni, dai Radicali e da Meglio legale. Inoltre, prevede la depenalizzare del reato eliminando il carcere. L’unica eccezione riguarda l’associazione finalizzata a traffico illecito. Se il referendum venisse approvato dalla Corte e votato dai cittadini, si potrebbe coltivare liberamente la cannabis. Il testo include anche un intervento sulle sanzioni amministrative previste, eliminando la sospensione della patente per chi è accusato di una qualsiasi condotta riconducibile all’uso della sostanza. 

Sempre oggi la Corte Costituzionale valuterà l’ammissibilità dei quesiti relativi alla giustizia, promossi dalla Lega, radicali e nove consigli regionali. Uno di questi propone la “separazione della carriere” tra giudici e pm. C’è anche la questione della responsabilità civile dei giudici, ovvero in caso di errore, il giudice dovrebbe risarcire il danneggiato senza avere il supporto dello Stato. A ciò si aggiunge l’abolizione della “legge Severino”, cioè l’eliminazione delle norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri reati gravi.