La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il vice presidente del Consiglio e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini (S), e il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani | Foto Ansa

Elezioni in SardegnaLa maggioranza minimizza"Commesso qualche errore"

Meloni: "La slealtà mi fa arrabbiare" Schlein: "Uniti possiamo ancora vincere"

ROMA – Avrebbe voluto “affogare i dispiaceri nell’alcol” ma sta “pure facendo la Quaresima” e quindi non si può. Sorride ironica la premier Giorgia Meloni che, dal palco dell’incontro con i corrispondenti della stampa estera, non nasconde affatto il duro colpo subito alle regionali, dichiarando senza giri di parole: “Ho perso la Sardegna”.

Un’ammissione che però non ha il sapore della resa, anzi. “Sono buona”, dice Meloni in quello che sembra un avvertimento velato – nemmeno troppo – agli alleati, “ma mai sottovalutare la potenziale cattiveria di un buono costretto a diventare cattivo”. Come a dire: adesso basta a quella “slealtà” che da inizio anno “sta capitando spesso”.

Il mea culpa della maggioranza che prova a minimizzare: “Ragionare insieme sulla sconfitta”

Nonostante gli attriti, con Andrea Crippa della Lega che continua a sostenere quanto in Sardegna ci sia stato “un errore nella scelta del candidato”, la maggioranza punta a minimizzare la sconfitta. In una nota congiunta Meloni e i due vicepremier hanno sì ammesso che qualche “errore” è stato fatto, ma sottolineando di aver comunque sfiorato “il 50%”. L’obiettivo della coalizione, ora, è “ragionare insieme sulla sconfitta” per non ripeterne altre in vista delle prossime partite regionali.

Le prossime elezioni regionali in Abruzzo

In primis quella in Abruzzo, che si giocherà il 10 marzo, dove “c’è l’occasione di vincere subito” ha spiegato ancora il leader del Carroccio. Il candidato presentato dalla destra, però, è Marco Marsilio di Fratelli d’Italia, già eletto con il 48% dei voti nel 2019 e attualmente ancora in carica. E se il fedelissimo di Giorgia Meloni si dice sicuro di riuscire a fare il bis perché “nessun abruzzese vota pensando alla Sardegna”, tra le fila dell’opposizione c’è la speranza che l’elezione di Alessandra Todde porti a un effetto a catena.

Azione si unisce al campo largo. Schlein: “Uniti tutto diventa possibile”

La vittoria in Sardegna ha infatti rafforzato il campo largo della sinistra, che ora vede l’interesse anche del leader di Azione Carlo Calenda, aperto al dialogo con M5s e Pd perché “nella vita si impara, altrimenti si finisce contro un muro”. D’altronde è la stessa leader dem Elly Schlein a dichiarare in un’intervista a Repubblica che “se stiamo insieme tutto diventa possibile”. Attenzione, però, a credere che tutte le differenze siano ora azzerate: “Non esistono alleanze forzate”, ha sottolineato il capo del Movimento 5 Stelle al Corriere della Sera, perché “ogni Regione ha la sua specificità”. Il dialogo, però, “è ancora aperto”.

Chiara Esposito

Nata a Napoli. Laureata in Archeologia, storia dell'arte e scienze del patrimonio culturale presso l'Università Federico II e in Editoria e Scrittura alla Sapienza. Aspiro a diventare giornalista professionista.