Il direttore generale del Dis, Elisabetta Belloni, con il presidente Adolfo Urso, nel corso dell'audizione alla Commissione bicamerale Copasir a Roma, 9 febbraio 2022. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Relazione annuale Copasirguerra economica post-covidrischi per imprese italiane

Golden power come possibile soluzione ma serve piano di sicurezza energetica

La relazione annuale di 120 pagine pubblicata dal Copasir ha toccato, nei suoi quindici capitoli, diversi temi relativi alla sicurezza nazionale: dalle telecomunicazioni fino alla strategia internazionale. Si affronta anche lo scenario economico post-covid che potrebbe mettere a rischio le piccole imprese italiane. Un focus particolare è dedicato alla Cina sempre più presente nel mondo accademico e tra le start-up, in particolare nell’innovazione tecnologica e nelle università.
Il dato più allarmante è quello legato agli effetti della pandemia che ha provocato “una generale riduzione della produttività e della competitività ed una svalutazione degli asset industriali strategici italiani che risultano esposti alle mire di interessi stranieri, tanto da configurare il rischio di una colonizzazione predatoria”. Il Copasir rileva che “i Paesi stranieri con le loro multinazionali, sono incentivati ad approfittare dei bassi valori di mercato per accrescere la loro posizione nell’industria globale, creando un pericolo alle nostre multinazionali di piccole dimensioni, che rappresentano l’imprenditoria italiana nei settori dell’intelligenza artificiale, della robotica, del packaging, delle macchine utensili, della difesa e delle biotecnologie”.

In questo contesto, spiega il comitato, assumono rilevanza i cosiddetti “poteri speciali o golden power” che costituiscono “uno strumento giuridico a disposizione del Governo italiano per la tutela degli interessi economici, finanziari, industriali e scientifici”.

Fra gli altri capitoli presenti nella relazione, spazio anche ai possibili pericoli per il derivanti dal malcontento sui social network dovuto alla pandemia. Il Copasir ha denunciato la presenza di un ribellismo “in grado di attrarre ed aggregare una larga platea di soggetti e di veicolare vere e proprie campagne di odio che restano una fonte di preoccupazione per le minacce e le invettive che diffondono”.

Spazio anche all’energia. La relazione avverte che questo settore è esposto a minacce preoccupanti e sottolinea la necessità di un piano nazionale di sicurezza energetica. Secondo il comitato lo scenario attuale presenta debolezze legate alla crescita dei prezzi degli ultimi mesi e che “rischia di condizionare l’immediato futuro”. La soluzione sta nel trovare un’adeguata autonomia tecnologica e produttiva del Paese nel settore energetico che passa necessariamente dalle filiere nazionali di industria e ricerca. Per fare ciò sarà necessaria collaborazione con i partner europei ed occidentali, considerando anche la collocazione geopolitica dell’Italia.

Francesco Fatone

Mi chiamo Francesco Fatone, nato il 14 marzo 1995 e laureato in Scienze Politiche a Napoli, sono contributor su due riviste. Attualmente sono studente del Master in Giornalismo LUMSA.