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Da Roma a Roma: 60 anni di Stati Uniti d’Europa

di Fabio Simonelli23 Marzo 2017
23 Marzo 2017

L’Europa celebra a Roma i Trattati di Roma. Il 25 marzo 1957, esattamente sessanta anni or sono, i capi di governo dei sei Paesi fondatori (Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Italia e Olanda) mettevano nella Capitale italiana la prima pietra di un progetto comune che avrebbe cambiato la storia di tutto il Continente.

Le cerimonie per l’anniversario si svolgeranno sabato 25 marzo tra straordinarie misure di sicurezza e in uno dei periodi più difficili mai attraversati dall’Europa: difficoltà debitorie degli Stati più deboli, limitazioni della libera circolazione, vincoli al mercato del lavoro.

Ombre che però non riescono a togliere interesse alla lunga e complessa tela di regole comuni a tutti gli Stati membri. Abbiamo riepilogato qui alcuni temi fissati lungo il cammino dall’Unione accanto ai problemi rimasti ancora aperti.

Sessant’anni dopo, la Comunità è sempre più ampia, dopo essere diventata nel 1993 Unione Europea. Comunità politica che nel 2012 ha vinto il Nobel per la pace per aver contribuito a un periodo così lungo senza conflitti, dopo gli orrori della prima e della seconda Guerra Mondiale.

Ma l’Ue in questi anni ha inciso anche sulle nostre vite quotidiane, dal cibo che acquistiamo, alle leggi comunitarie da rispettare, alla possibilità di muoversi liberamente dentro l’Unione.

 

La carta dei diritti fondamentali La Carta, proclamata ufficialmente a Nizza nel dicembre 2000 dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione, è diventata vincolante nell’UE dopo il trattato di Lisbona (dicembre 2009). Nella versione aggiornata al giugno 2016, è divisa in sette capi: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza, giustizia e disposizioni generali

Diritti e tutele– Dagli anni ’60 la Corte di Giustizia ha approvato continuamente principi che riguardano la tutela dei diritti in ogni Stato UE. Ogni tribunale nazionale deve riconoscerli anche laddove il diritto non lo contempli.

La libera circolazione Uno dei più grandi successi dell’Unione Europea è stato garantire la possibilità a giovani e adulti di viaggiare, studiare e lavorare in tutti paesi membri alle stesse condizioni. In particolare, dopo i progetti Gioventù in azione (2006-2008) ed Erasmus Mundu (2008-2014), si è giunti a Erasmus+, in vigore dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2020. Erasmus + comprende l’istruzione e la formazione a tutti i livelli.

Il diritto al lavoro L’area di libera circolazione delle persone è uno dei punti, insieme a quello riguardante i servizi, le merci e i capitali, che rientra nel più ampio progetto di mercato comune, al quale si è arrivati in più tappe, partendo proprio dai trattati di Roma del 1957. Accanto alla libera circolazione si pone il diritto al lavoro sancito per ogni cittadino UE con pari diritti in ogni nazione aderente all’Unione.

Il voto Ogni cittadino, che risiede in un altro stato dell’Unione, ha il diritto di votare e candidarsi alle comunali o al Parlamento europeo con le stesse condizioni dei cittadini del paese in cui si trova. Per recarsi al seggio, le richieste sono chiare: essere cittadino europeo, avere la residenza nel paese in cui vuole si vuole votare o candidarsi, e soddisfare gli stessi criteri elettivi di un abitante di quel paese. Non si può votare più di una volta o essere candidato in più nazioni.

Assistenza sanitaria In base alla normativa 24 del 2011 la Commissione Europea ha stabilito l’assistenza transfrontaliera all’interno di tutti gli stati membri dell’Unione. Per ogni cittadino che si trova in un altro paese i costi medici devono seguire gli stessi parametri del proprio in condizione di diagnosi compatibile. Diverso il caso dei medicinali. Spetta al farmacista decidere. Egli per ragioni etiche, ha diritto di «dispensare il medicinale prescritto in un altro Stato membro».

Aziende e agenzie europee L’unione delle risorse in campo scientifico e tecnologico ha portato alla nascita di vere eccellenze tecnologiche. Si pensi all’ Airbus, divenuta in pochi anni leader nella costruzione di aeromobili, e al CERN, il più grande laboratorio di fisica al mondo in cui è nato il web e l’acceleratore di particelle.

L’assistenza sanitaria Va anche sottolineato l’allineamento dell’assistenza sanitaria, in base alla direttiva 24 del 2011. Per ogni cittadino che si trova in un altro Paese i costi medici devono seguire gli stessi parametri del proprio in condizione di diagnosi compatibile.

La tutela della concorrenza E’ un altro caposaldo dell’Unione europea, che consente di dare ai cittadini la possibilità di avvantaggiarsi della libera concorrenza e delle regole contro le concentrazioni e a tutela dei consumatori.  Tra gli ultimi casi in ordine di tempo l’ordine di abolire i costi aggiuntivi di roaming in tutto il territorio dell’Unione.

Oltre alle ben note politiche in materia monetaria e di libera circolazione l’Unione Europea ha dunque inciso concretamente sulle vite dei propri cittadini. Ad aiutare a tracciare un bilancio di questi sessant’anni ci hanno pensato due docenti di Diritto dell’Unione Europea. Paola Mori della Lumsa auspica riforme dal punto di vista politico.

 

 

 

Luigi Moccia, professore a RomaTre, pensa che la strada delle politiche comuni debba andare verso il miglioramento del mercato comune e della Difesa.

In linea con il pensiero del professor Moccia è anche il pensiero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le critiche all’Unione Europea non rispecchiano “le straordinarie conquiste di un modello di convivenza e crescita unico al mondo”, ha ricordato il capo dello Stato lo scorso ottobre in occasione delle celebrazioni per il centenario di Gorizia italiana. Sullo sfondo, il mito e l’obbiettivo della “casa comune” sognata dai Padri dell’Europa.

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