Scontri e proteste infiammano Spagna e Grecia

Nuove ondate di protesta e manifestazioni anti-austerity rischiano di rendere molto caldo in Europa questo autunno 2012. Lo sciopero generale contro le misure di austerità volute dal governo greco per ottenere una nuova tranche di aiuti europei si è trasformato ieri in una manifestazione con vere e proprie scene di guerriglia. Circa 50 mila persone ieri sono scese in piazza ad Atene e Salonicco per protestare contro il nuovo pacchetto di tagli alle pensioni e agli stipendi del settore pubblico da 11,5 miliardi, presentato ieri sera dal ministro delle Finanze Yannis Stournaras e approvato oggi da Samaras. L’età della pensione è stata aumentata da 65 a 67 anni, mentre le nuove misure fiscali prevedono l’ennesima stretta su free lance e lavoratori autonomi.
Al termine della manifestazione il corteo ha cercato di raggiungere piazza Syntagma, dove si trova la sede del parlamento greco e quando alcune decine di giovani vestiti di nero hanno cominciato a lanciare sassi e bottiglie la polizia ha risposto con  i gas lacrimogeni. Sono state arrestate circa 120 persone, mentre per tutta la giornata i servizi aerei e ferroviari sono stati sospesi.

In Spagna le proteste non si fermano da martedì scorso. Dopo gli scontri migliaia di persone sono tornate a manifestare in Plaza Neptuno a Madrid per protestare contro i tagli del governo. Tante le polemiche sulle cariche della polizia contro i manifestanti: il bilancio degli incidenti è di 64 feriti e 35 arrestati per il momento. Violenti incidenti si sono verificati anche nella regione basca e a Navarra, nel nord della Spagna. Nel giustificare l’operato della polizia, il ministro degli Interni, Jorge Fernandez Diaz, ha affermato che alcuni manifestanti sono stati “troppo violenti” e che una eventuale occupazione della sede del parlamento sarebbe stata illegale. Intanto Mariano Rajoy dagli Stati Uniti, dove si trova per l’assemblea generale dell’Onu, in un’intervista al Walln Street Journal risponde all’opposizione dei ministri delle finanze tedesco, olandese e finlandese sulla ricapitalizzazione diretta dei sistemi bancari in difficoltà: “Se i tassi di interesse sul debito resteranno tanto alti troppo a lungo vi posso assicurare che chiederò al 100% questo salvataggio”.

Manuela Moccia