epaselect epa07271920 US President Donald J. Trump (C), along with Vice President Mike Pence (C-R) and Senate Republicans, speaks to the media after attending the Senate Republican policy luncheon in Washington, DC, USA, 09 January 2019. A partial shutdown of the US federal government continues since Congress and Trump failed to strike a deal before a 22 December 2018 funding deadline due to differences regarding border security. The partial shutdown, which has become the second-longest in US history, has affected about 800,000 federal workers. EPA/JIM LO SCALZO

Shutdown negli Stati UnitiTrump non cede sul muroNessun accordo con i dem

Pelosi: "Americani in ostaggio" Allarme anche dalle agenzie di rating

“Una totale perdita di tempo”. Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito su Twitter l’incontro di ieri sera con i leader democratici Nancy Pelosi e Chuck Schumer. Il meeting, organizzato per risolvere la crisi relativa al blocco delle attività amministrative americane, si è concluso in anticipo con l’uscita di scena stizzita del tycoon.

L’opposizione dei dem alla costruzione del muro al confine col Messico è rimasta integrale anche dopo l’incontro. In un discorso tenuto la sera prima dallo Studio ovale, Trump aveva definito l’opera come “assolutamente essenziale per la sicurezza”, ricordando come “l’immigrazione illegale e incontrollata fa male agli americani”. Il presidente americano ha dato la colpa ai dem per il prolungamento dello shutdown degli uffici pubblici, dichiarando che “la ragione è una sola, il mancato sostegno dei democratici per la spesa in sicurezza al confine”; ha anche confermato che tutti i lavoratori coinvolti “continueranno a essere pagati”.

“Donald Trump smetta di tenere gli americani in ostaggio e riapra il governo”, questo il commento dello speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi. A farle eco il senatore dem Chuck Schumer, che ha attaccato Trump sostenendo che abbia fatto appello “alla paura e non ai fatti” e invitandolo a interrompere subito lo shutdown.

Ma non finiscono qui i problemi per il presidente. La Camera dei Rappresentanti del Congresso, a maggioranza democratica, ha varato una legge per riaprire alcune agenzie governative al momento paralizzate, trovando il voto positivo di otto repubblicani che si sono schierati contro la linea ufficiale del partito. Adesso si attende il parere del Senato, dove i repubblicani sono in maggioranza.

Un allarme negativo arriva anche dall’agenzia di rating Ficht, che rivela come gli Stati Uniti possano perdere il grado massimo nel caso lo shutdown avesse un impatto negativo sul tetto del debito.

Massimiliano Cassano

Napoletano trapiantato a Roma per inseguire il sogno di diventare giornalista. Laureato in Mediazione linguistica e culturale, ossessionato dall’ordine. Appassionato di politica, arte, Lego, calcio e Simpson. Arbitro di calcio da giovanissimo per vocazione.