HomeEsteri Secondo giudice contro Trump sul blocco ai “Dreamers” “non ci sono motivi legali”

No al blocco sui "Dreamers"
altro giudice contro Trump
"Non ci sono motivi legali"

Da New York nuova sentenza salva

i figli degli immigrati illegali in USA

di Simone Alliva14 Febbraio 2018
14 Febbraio 2018

Sui ‘dreamer’ il secondo schiaffo a Donald Trump arriva da New York. Un vero e proprio stop quello della sentenza del giudice Nicholas Garaufis di Brooklyn, il secondo ad essersi espresso contro l’intenzione dell’amministrazione Trump  di eliminare il provvedimento del 2012, voluto da Barack Obama, che protegge i figli di immigrati irregolari.

L’amministrazione non ha offerto ‘motivazioni legali adeguate’ per mettere fine al programma che tutela i giovani immigrati dalla deportazione, ha sentenziato Garaufis: Trump ha ‘senza dubbio’ il potere di mettere fine al Deferred Action for Childhood Arrivals, il Daca, ma si poggia su posizioni legali errate nel farlo.

Garaufis precisa che la sua decisione non vuol dire che rescindere il programma è illegale o che l’amministrazione non ha il potere di farlo. La decisione riflette quella di gennaio della corte di San Francisco. Secondo Garaufis la decisione di mettere fine al Daca si basa esclusivamente sulla conclusione legale che il programma è incostituzionale e viola l’Immigration and Nationality Act. Una conclusione ‘che non è corretta’.

Questa nuova sentenza arriva proprio mentre al Congresso è in corso il dibattito sulla riforma dell’immigrazione. Lo stesso presidente Trump via Twitter mette fretta: “Sono iniziati i negoziati sul Daca. I repubblicani vogliono raggiungere un accordo e i democratici dicono di volerlo fare. Sarebbe ottimo se dopo tanti anni potessimo finalmente risolvere il puzzle del Daca. Sarà l’ultima chance, non ci sarà un’altra possibilità. Cinque marzo”.

La maggioranza repubblicana sta presentando un piano in linea con le richieste di Trump, che prevede la regolarizzazione di 1,8 milioni di “dreamer”. Allo stesso tempo la proposta presentata dal leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, prevede 25 miliardi di dollari per rafforzare la protezione del confine con il Messico.

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