HomeEsteri Siria, si aprono ad Astana i primi colloqui sulla crisi tra governo e ribelli

Siria, si aprono ad Astana
i primi colloqui sulla crisi
tra governo e ribelli

L'obiettivo è prolungare la tregua

e trovare un accordo di pace

di Davide Di Bello23 Gennaio 2017
23 Gennaio 2017

Si aprono oggi ad Astana, in Kazakistan, i primi colloqui sulla crisi siriana. Ai negoziati di pace partecipano i rappresentanti del governo di Damasco e dell’opposizione. La trattativa verrà mediata da Russia e Iran, alleati del governo di Bashar al-Assad, e dalla Turchia, che sostiene invece i ribelli. Ieri, alla vigilia dell’incontro, esperti dei tre paesi hanno discusso della situazione per oltre 5 ore.

All’hotel Rixos di Astana sono presenti per l’Onu il commissario speciale Staffan de Mistura e per gli Stati Uniti l’ambasciatore in Kazakistan John Krol. Primo obiettivo è stabilizzare e rendere permanente la vacillante tregua, iniziata il 30 dicembre. Poi verranno discussi i futuri assetti della Siria. Russia e Turchia vogliono mantenere la loro influenza politica e presenza militare. L’inizio delle trattative a Ginevra sotto l’egida dell’Onu è fissato per l’8 febbraio.

L’agenzia siriana filogovernativa Sana riferisce che Bashar Jaafari, capo della delegazione governativa, ha definito “insolente” il discorso di apertura tenuto dalla delegazione delle opposizioni, affermando che queste «sostengono i terroristi». Da parte sua il ministro degli esteri russo Lavrov confida nel ruolo di mediazione di de Mistura «Dopo una breve pausa – ha dichiarato Lavrov – le delegazioni continueranno i contatti di lavoro e l’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura sarà un mediatore con l’assistenza della Russia, anche la delegazione dell’Iran aiuterà nei contatti con il governo siriano, mentre la delegazione della Turchia coadiuverà de Mistura nei contatti con l’opposizione armata».

La delegazione di Damasco è guidata dall’ambasciatore all’Onu Bashar Jaafari. I ribelli hanno inviato i rappresentanti di 15 gruppi dell’opposizione che accettano le trattative, circa la metà di quelle presenti sul territorio. Secondo l’agenzia Interfax, a capo dell’opposizione c’è Mohammad Alloush, punto di riferimento dei ribelli e co-leader della fazione Jaysh al-Islam, una delle organizzazioni armate più potenti. E’ la prima volta che una delegazione dell’opposizione è formata da rappresentanti delle formazioni di ribelli armati. Mancano invece i gruppi salafiti di Ahrar al-Sham e Nourredin al-Zinki, in prima linea nella guerra di Aleppo, che hanno assunto posizioni estremiste.

 

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