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HomeSport Sport: a rischio sci e discipline all’aperto per il cambiamento climatico

I cambiamenti climatici
modificano lo sport
"Lo sci di fondo sparirà"

Lo studio: "Attività diminuiranno

del 18% entro i prossimi 30 anni"

di Roberta Chiarello21 Settembre 2021
21 Settembre 2021

Troppo caldo per giocare a beach volley, ma anche per sciare: la rimodulazione delle abitudini sportive fa parte della lunga scia di effetti collaterali che il cambiamento climatico sta presentando all’umanità. Temperature da record in estate, inverni che cedono il passo a un perenne autunno e fenomeni atmosferici anomali costringono l’uomo a riprogrammare le attività all’aperto. È quanto approfondito in una ricerca dell’Università dello Utah, che ha cercato di analizzare come “la domanda di servizi ecosistemici ricreativi sui terreni pubblici possa cambiare entro il 2050”.

Secondo lo studio, che riguarda il territorio degli Stati Uniti, in estate gli sport all’aperto potrebbero diminuire del 18% entro i prossimi 30 anni. In primavera invece si prevede un aumento del 5% e in inverno del 12%, proprio perché le temperature sono più moderate. Ma le discipline invernali subiranno una battuta d’arresto: sarà più difficile praticare lo sci da discesa, per esempio, a causa di una riduzione dall’84 al 62% dell’innevamento delle valli montane. Le aree sciistiche ad altitudini medio-base, inoltre, rischiano di non innevarsi. Le possibili alternative, prospetta lo studio, potranno essere mountain bike, o passeggiate. Ma non solo: l’industria del settore sta cercando di capire le possibili risposte ai cambiamenti della domanda. Si ipotizzano più visite ai musei nelle ore più calde, ma anche tappe più brevi nel corso delle gite e l’istituzione di più punti di ristoro.

I ricercatori hanno preso in esame i contenuti geolocalizzati postati sui social media negli ultimi 14 anni combinandoli con i relativi dati climatici, sottolineando le variazioni delle attività in funzione delle variazioni regionali delle temperature massime. L’indagine si è dedicata anche alla domanda per servizi relativi agli ecosistemi dei parchi pubblici statunitensi per due scenari di riscaldamento: Rcp 4,5, ovvero una lenta e moderata riduzione dei gas serra che porterà a più di 2 gradi di riscaldamento, e Rcp 8,5, caso in cui la situazione di emergenza climatica rimarrà invariata, causando il superamento dei 4 gradi. I risultati dello studio suggeriscono quindi che la domanda totale di servizi ecosistemici ricreativi negli Stati Uniti continentali dovrebbe diminuire con l’aumento delle temperature, ma il dubbio su dove, quando e di quanto cambierà la domanda.

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