Steven Gerrard si ritira
Ultima bandiera inglese
Una vita per il Liverpool

Ieri l’annuncio a sorpresa del calciatore
Cosa rappresenta per gli amanti del calcio

Goodbye, Steve. Steven Gerrard ha annunciato ieri il suo ritiro su Instagram. A 36 anni, gli ultimi due dei quali passati nella Major League Soccer americana, lo storico capitano del Liverpool ha deciso così di smettere. I Los Angeles Galaxy, titolari del suo cartellino, avevano già annunciato dieci giorni fa che SteveG non avrebbe proseguito la sua avventura oltreoceano. Da allora si erano aperti diversi scenari per il suo futuro, tra i quali era spuntato anche l’interesse dell’Inter. Ma era solo una suggestione di mercato.

Gerrard ha rivoluzionato il concetto del centrocampista box to box. Era capace di fare tutto: difendere, attaccare, segnare, coprire tutto il campo, inserirsi. Il suo vero punto di forza è stata sempre la capacità di trascinare compagni e tifosi. Un’autorevolezza maturata in 17 stagioni giocate in Premier, tutte con la maglia del Liverpool: l’amore di una vita. Il nativo di Whiston vi approdò a soli 8 anni, per poi esordire in Premier appena diciottenne. Seguirono 710 partite, 186 reti e tanto sudore per i Reds. In mezzo, gioie immense e delusioni brucianti. Come non citare la famosa notte di maggio 2005 ad Istanbul. Una rimonta storica sul Milan in finale di Champions e alla fine il capitano che alza la Coppa. Il giocatore ha vissuto anche alcuni grossi fallimenti, come la sconfitta nel replay in finale di Champions nel 2007 sempre contro il Milan. L’amore dei tifosi nei suoi confronti non vacillò nemmeno quando un suo scivolone ad aprile 2014 spianò il campo al gol di Demba Ba, in un Liverpool-Chelsea che regalò al Manchester City uno scudetto che ad Anfield aspettavano dal 1990.

Un legame viscerale il suo con la tifoseria del Liverpool, così forte da emergere semplicemente dal suo sguardo, quando parla del coro You’ll never walk alone. “Non è un inno. E’ molto di più. E’ un patto tra la gente”. Un patto infuocato dalla sua passione per quei colori, per quel Red che non ha mai voluto lasciare, anche quando il bianco della divisa del miliardario Real Madrid lo chiamava a sé. Per tutti questi motivi il suo nome rievoca una serie di sentimenti che nel calcio milionario di oggi sembrano essere andati perduti.

Qualcuno si è già affrettato ad aggiornare la sua pagina Wikipedia, indicandolo come un ex calciatore inglese. Ma poco sotto si trova una voce impossibile da modificare: “uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio inglese”.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.