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HomePrimo Piano Stop al fondo per il professionismo femminile. Il Pd: “Infranti i sogni delle atlete”

Stop al fondo dello sport
professionistico femminile
Il governo non lo rinnova

La maggioranza boccia l'emendamento dem

Gribaudo (Pd): duro colpo per le atlete

di Vincenzo Cimmino18 Dicembre 2024
18 Dicembre 2024

Giocatrici della Nazionale femminile di calcio | Foto Ansa

ROMA – Stop al rinnovo del fondo per lo sport professionistico femminile. È quanto deciso dal governo, che ha bocciato la proroga avanzata da Chiara Gribaudo, deputata del Partito Democratico. La maggioranza ha scelto di votare contro l’emendamento dem alla legge di bilancio il 16 dicembre scorso, dando “un colpo duro ai sogni e al futuro di migliaia di ragazze”, ha attaccato la politica. “Evidentemente per loro esistono atleti di serie A e di serie B. E in serie B ci stanno le atlete donne”.

L’Uefa aumenta il montepremi per gli europei

Il fondo, di durata triennale, è stato istituito nel 2020 con il decreto Nannicini, a cui aveva aderito da subito anche la Federazione Italiana Giuoco Calcio per introdurre il professionismo all’interno del calcio femminile. “La maggioranza di destra – ha continuato Gribaudo – ha respinto l’emendamento che chiedeva il prolungamento del fondo per il professionismo sportivo femminile per altre tre annualità”. Una scelta in controtendenza rispetto al trend intrapreso dall’Uefa. Nella stessa giornata il Comitato esecutivo dell’organizzazione, a Losanna, ha infatti approvato l’aumento a 41 miliardi di euro del montepremi per il campionato europeo femminile di calcio 2025. Il 156% in più rispetto alla cifra stanziata nell’ultima edizione del torneo.

La rabbia del Pd: “Il governo non sta investendo”

Quella del governo è stata definita “una scelta grave” anche dalla senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo Pd nella Commissione Istruzione. “Se ne deduce che il governo con la premier donna Meloni consideri degni di nota solo atleti maschi professionisti. Continuiamo a lavorare per ribaltare quest’ottica”. Ad auspicare il rinnovo, poi mancato, anche la presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica Federica Cappellletti e l’Associazione Italiana Calciatori. Una fumata nera che costringe il mondo dello sport femminile italiano a trovare altre forme di sostentamento. “Se il governo precedente aveva investito 11 milioni di euro”, ha chiosato la Gribaudo, “l’attuale, guidato da una donna, è fermo alla cifra 0”.

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