Strage di Berlinodébacle dell'intelligencela polizia era informata

Amri intercettato voleva comprare un kalashnikov a Napoli

Si arricchisce sempre più di nuovi tasselli la storia di Anis Amri, l’uomo ritenuto l’autore della strage di Berlino. Che Amri non fosse un profugo ma un elemento radicalizzato e pericoloso, la sicurezza tedesca lo sapeva. Lo scrive la Sueddeutsche Zeitung, anticipando il rapporto dell’anticrimine tedesco, che sarà presentato in Parlamento. “Amri e il suo conoscente parlano molto della jihad. In Siria e altrove. Quello che Amri non sa è che il suo interlocutore non è un islamista, non vuole andare in Siria. È una persona fidata della polizia”, scrive il giornale. Elementi che dimostrano che gli addetti alla sicurezza hanno valutato male le rivelazioni del loro “contatto”. A fine novembre l’attentatore di Berlino aveva sostenuto di “potersi procurare senza problemi un kalashnikov a Napoli” e di “voler combattere per la sua fede a tutti i costi”. Poi, il 3 dicembre, Anis disse di “voler comprare un kalashnikov a Parigi” per fare attentati in Germania. Ancora una volta, quindi, come in Francia e in Belgio, i servizi di sicurezza europei hanno fallito.

Simone Alliva

Laureato all'università Lumsa di Roma in Scienze dell’informazione, comunicazione e marketing, ha iniziato la professione da giornalista pubblicista nei giornali locali della Calabria. Passando nel 2013 al settimanale “L’Espresso”, dove si è occupato di cronaca politica e diritti civili.