ROMA – A più di trent’anni dalla sua scomparsa, si riapre la vicenda del giudice Paolo Adinolfi. Secondo un’indiscrezione del Corriere.it, gli investigatori sarebbero al lavoro con i cani molecolari nelle gallerie sotto la Casa del Jazz, spazio culturale romano, in cerca dei resti del giudice scomparso il due luglio del 1994.
La pista del tunnel inesplorato
Al centro delle indagini dell’Arma e della polizia, ci sarebbero gallerie, forse di epoca romana, e un tunnel tombato, chiuso 30 anni fa e mai esplorato prima all’interno della struttura. Uno spazio nato sulle ceneri di un bene confiscato alla criminalità organizzata e appartenuta a Enrico Nicoletti, noto per essere stato il cassiere della banda della Magliana.
La riapertura del caso dopo la segnalazione del magistrato Muntoni
La decisione di avviare gli scavi è stata presa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in seguito alla segnalazione dell’ex magistrato Guglielmo Muntoni, sulla base di informazioni non ancora note. Secondo fonti investigative, le ricerche sono terminate per la giornata di oggi e ricominceranno domani, 14 novembre. Lasciando la Casa del Jazz, sulla vicenda è intervenuto brevemente anche Lorenzo Adinolfi, figlio del giudice scomparso, affermando che “ora dobbiamo solo aspettare. Non si può dire altro”.

Una vicenda mai chiusa e l’ombra di Enrico Nicoletti
Un caso trentennale, ma mai chiuso durante gli anni. La mattina del 2 luglio di 31 anni fa, Adinolfi esce dalla sua casa, in via della Farnesina, dicendo che sarebbe tornato a pranzo. Ma la moglie Nicoletta e i figli lo attendono invano, perché il giudice non rientrerà mai più. Sulla sua scomparsa sono state formulate diverse ipotesi. Fra queste, il possibile collegamento di Adinolfi e il fallimento della Fiscom e della Ambra Assicurazioni. Nel primo caso, a essere condannato è Enrico Nicoletti. Per molto tempo, infatti, si è ipotizzato che Adinolfi fosse sepolto in una sua proprietà. Come quella Casa del Jazz, dove gli scavi stanno riportando alla luce una storia ancora irrisolta.


