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Tra Papi e presidenti
rapporti personali
oltre che istituzionali

Presentato alla Lumsa "Oltretevere"

i retroscena raccolti da Acciavatti

di Matteo Petri23 Ottobre 2019
23 Ottobre 2019

Il rapporto tra capi di Stato, gli scambi di doni, il mutamento del cerimoniale ufficiale negli incontri tra Presidente della Repubblica e Papa dal 1946 al 2018. Nel libro “Oltretevere” di Alessandro Acciavatti – presentato ieri in Sala Pia alla Lumsa – c’è tutto questo, ma anche curiosità e dettagli inediti.

“Il volume considera e valuta il momento storico della storia del nostro Paese nel quale si sono svolti gli incontri ufficiali”, spiega il professor Giuseppe Della Torre, giurista, accademico e Gran Maestro del Sovrano Ordine MIlitare di Malta. “Acciavatti mette al centro il disvelarsi progressivo della laicità della Repubblica Italiana. La laicità è sancita fin dall’Articolo 7 della Costituzione – continua il giurista – ma è di fatto rimasta sotto traccia fino agli anni ’70 e al momento della revisione dei Patti Lateranensi. Nel il 1989 venne sancito infine il principio supremo della laicità”.

L’ex presidente della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli ha invece sottolineato l’importanza dei rapporti personali intercorsi tra i presidenti e i Papi. Curiosità quindi, come il “Non si strapazzi” che disse la moglie del presidente Carlo Azeglio Ciampi, la signora Franca, a Papa Giovanni Paolo II, facendo rimanere quest’ultimo un po’ interdetto per la non eccessiva dimestichezza con la lingua italiana del Pontefice polacco. “Dai rapporti personali trapelati si sono potute scoprire anche le personalità che si celavano dietro i ruoli istituzionali”, precisa Mirabelli.

“La cosa incredibile che si può apprendere da questo libro – secondo Andrea Riccardi, già ministro della cooperazione internazionale, storico e attualmente presidente della società Dante Alighieri – è che molto spesso i Papi hanno avuto un rapporto speciale con i presidenti della Repubblica non democristiani: come Saragat, non credente, con Papa Roncalli, o Ciampi con Papa Giovanni Paolo II”. 

“Rapporti almeno in parte incrinati – prosegue Riccardi tra Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro, entrambi molto devoti, con Papa Wojtyla. Il primo a causa della guerra del Golfo e il secondo per una presunta intromissione del Papa sulla data delle elezioni”.

In conclusione il professor Donato Marra ha evidenziato l’importanza del retroterra di “Oltretevere”, ovvero la troppo spesso dimenticata coscienza storica del nostro Paese. Insomma sorprese e rivelazioni inattese, frutto di accurati studi dell’autore Alessandro Acciavatti, riconosciuti e celebrati anche nella prefazione curata da Paolo Mieli e nella postfazione firmata da Giuliano Amato.

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