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HomeCultura Troppi tagli al Cinema. La sottosegretaria Borgonzoni ci ripensa e scrive a Meloni e Giorgetti

Milioni di tagli al Cinema
Borgonzoni: "Ripensiamoci"
L'opposizione: "Scaricabarile"

Apprensione nel mondo dello spettacolo

"Mettono in pericolo l'intero settore"

di Valerio Francesco Silenzi21 Ottobre 2025
21 Ottobre 2025
Festa Cinema Roma

Parte domani la Festa del Cinema di Roma, immagine di repertorio

ROMA – Cresce la preoccupazione del mondo dello spettacolo per la nuova legge di bilancio. Nella bozza presentata dal governo ci sarebbero infatti tagli per circa 650 milioni di euro solo per il prossimo anno. Una condizione che, come riporta Huffington Post, ha spinto la sottosegretaria leghista alla cultura Lucia Borgonzoni a scrivere una appello alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al ministro della Cultura Alessandro Giuli per chiedere di non tagliare il Fondo Cinema e Audiovisivi. Una richiesta disperata che per l’opposizione è uno “scaricabarile estremo”.

Il commento dell’opposizione

“La contraddizione – commenta la capogruppo Pd in commissione cultura alla camera Irene Manzi – è palese: Borgonzoni fa parte dello stesso governo e dello stesso partito del ministro dell’Economia, che ha firmato il taglio. Basta con questa sceneggiata molto simile ad un film di serie B: nessuna responsabilità nella maggioranza, solo accuse reciproche e teatrini interni. La cultura italiana non merita questo trattamento”.

Critiche alla sottosegretaria leghista anche da parte del Movimento 5stelle. “Solo pochi giorni fa, gli stessi che oggi si fingono paladini del settore, si vantavano in aula delle grandi cifre stanziate e parlavano di un cinema “vivo e florido”. Ora arriva la retromarcia disperata per salvare la faccia. Se davvero la sottosegretaria vuole fare qualcosa per salvare il cinema, la vera lettera che deve scrivere è quella di dimissioni”, commenta il pentastellato Gaetano Amato.

L’appello delle associazioni cinematografiche

Le associazioni che rappresentano l’esercizio cinematografico italiano Anec, Acec e Fice, associate ad Agis, hanno fatto appello al presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento affinché gli stanziamenti complessivi per il cinema restino invariati. I tagli ipotizzati nel testo della manovra “mettono in serio pericolo – spiegano i presidenti delle associazioni – tutto il settore che compone l’industria cinematografica a partire dalla produzione fino a tutta la filiera distributiva e degli altri comparti, arrivando in modo particolare a colpire migliaia di schermi cinematografici, le imprese che li gestiscono e tutti i lavoratori dipendenti, rischiando di annientare in breve tempo gli unici presidi sociali e di aggregazione rimasti a difesa, insieme alle sale teatrali, della cultura a servizio del pubblico nel nostro paese”.

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