NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:02 dell' 11 dicembre 2025

HomeCronaca Truffa milionaria al Duomo di Firenze, sottratti 30 milioni di euro: fermate nove persone

Truffa milionaria alla onlus
che gestisce Duomo di Firenze
30 i milioni di euro sottratti

La banda operava anche all'estero

Nove persone arrestate in tutta Italia

di Clara Lacorte11 Dicembre 2025
11 Dicembre 2025
La Cupola del Duomo di Firenze

La Cupola di Brunelleschi del Duomo di Firenze | Foto Ansa

FIRENZE – In sei mesi ha fruttato circa 30 milioni di euro la truffa nei confronti dell’Opera di Santa Maria del Fiore, la Onlus che gestisce la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni a Firenze.

Fatture false e riciclaggio: nove fermi in tutta Italia

Sono nove le persone fermate in tutta Italia su ordine della Procura di Brescia. L’ipotesi è quella di un vasto giro di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. Al momento sono stati sequestrati oltre 500mila euro in contanti, che si aggiungono ai 200mila euro sequestrati lo scorso settembre a una coppia di cinesi. Intanto, nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Lodi, Prato, Rieti e Vicenza la polizia sta eseguendo nove fermi nei confronti di italiani, albanesi, cinesi e nigeriani, indagati per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono, inoltre, in corso le perquisizioni nei confronti di alcune società coinvolte nel circuito delle false fatturazioni e del riciclaggio.

La denuncia di una ex commessa

L’indagine ha preso il via lo scorso marzo da una denuncia. Una commessa, assegnata ad un’impresa privata per i lavori di restauro e conservazione del Complesso Eugeniano di Firenze avrebbe raccontato di essere stata indotta ad effettuare i bonifici di pagamento dei lavori, pari a 1.785.000 euro, a favore di un conto corrente fittiziamente intestato.
La base del gruppo era in un appartamento di Milano intestato a una donna cinese e ritenuto da chi indaga “un vero e proprio centro di stoccaggio del denaro contante”. Il ruolo centrale sarebbe quello di due fratelli italiani, intermediari, capaci sia di individuare i clienti, sia di fornire proprie società cartiere intestate fittiziamente sia, da ultimo, di mettere in contatto gli imprenditori fruitori del servizio di fatture false con alcuni cittadini cinesi che vivono a Milano, Vicenza e Prato e che restituivano soldi in contanti.

Sempre lo stesso schema

Lo schema era sempre lo stesso. Il gruppo accusato di riciclaggio, auto riciclaggio e fatture false avrebbe “operato per fornire la possibilità ad imprenditori italiani e albanesi compiacenti di ottenere la restituzione di importanti somme di denaro contante a fronte dell’emissione di fatture per operazioni inesistenti prodotte da società cartiere”. Il denaro in contante veniva fornito principalmente da cittadini cinesi residenti a Milano, Vicenza e Prato. Sulla restituzione del denaro agli imprenditori che emettevano fatture false, c’era una quota tra il 2 il 7% a favore degli stessi cinesi che fornivano il contante.

Ti potrebbe interessare