Continua l’offensiva della coalizione turca contro la città di Afrin, l’enclave dei curdi in Siria. È il settimo giorno di guerra e arrivano i primi bilanci sugli scontri iniziati il 20 gennaio scorso. Il Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, denuncia i raid sui civili. L’esercito turco ha diffuso un report in cui segnala di aver ucciso 343 terroristi e di aver subito 14 perdite.
Denunce curde. L’aviazione turca avrebbe ucciso 7 civili durante alcuni raid aerei condotti nelle ultime 24 ore. È quanto accaduto durante l’assedio contro i curdi ad Afrin, nel nord-ovest della Siria. A denunciarlo è l’ala siriana del Pkk che si scaglia contro la coalizione araba a guida turca. In un comunicato diffuso dai miliziani curdi si precisa che i morti appartenevano ad una stessa famiglia. Si tratterebbe di sfollati fuggiti dalla vicina regione di Idlib, colpita negli ultimi giorni dall’aviazione aerea russa.
Il bilancio turco. Lo Stato maggiore militare di Ankara ha diffuso un bollettino sull’operazione ‘Ramoscello d’ulivo’, condotta contro le “organizzazioni terroristiche” curde (Pkk e Ypg) e dell’Isis. I raid aerei sono stati condotti nella notte sui cieli di Afrin da 13 cacciabombardieri e avrebbero colpito 23 obiettivi nemici, fra rifugi e depositi di armi.
Le informazioni diffuse dal Pkk non sono verificabili sul campo. Altrettanto vale per le cifre diffuse dalla coalizione di Ankara. Il ministro della Salute turco, Ahmet Demircan, ha visitato i soldati feriti in un ospedale di Istanbul e ha aggiornato il bilancio. Ha parlato di 3 vittime turche e 11 tra i miliziani siriani alleati. Sarebbero oltre 130 i feriti.