Turchia. Gezi Park sgomberato nella notte. Un giovane fotografo italiano è stato fermato dalla polizia.

A Instanbul è ancora battaglia. Adesso le contromisure di Erdogan si chiamano gas lacrimogeni. E liquidi urticanti. Il bollettino della guerriglia urbana parla di centinaia di manifestanti, con piaghe e scottature. Ieri notte Gezi Park è stato sgomberato, dopo 17 giorni di occupazione, a suon di proiettili di gomma, granate e idranti. Alcune organizzazioni sindacali, in particolare KESK e DISK, hanno indetto uno sciopero per oggi, al quale parteciperanno anche le rappresentanze di medici, ingegneri e dentisti. La protesta inizierà alle16 aIstanbul, le15 inItalia, con un corteo fino a piazza Taksim, ormai sgomberata dalla polizia. Il ministro dell’Interno turco, Muammer Guler, ha avvertito che la contestazione e’ “illegale”:«C’è un tentativo di portare la gente in strada attraverso proteste illegali come uno sciopero – ha detto il ministro parlando ai giornalisti ad Ankara – Voglio precisare che non sara’ permesso» Per il premier, Recep Tayyip Erdogan, le contestazioni non sono altro  che «il tentativo di una minoranza di dominare la maggioranza».

Un fotografo italiano ferito durante le colluttazioni con le forze dell’ordine. Intanto ieri durante gli scontri con la polizia un fotoreporter italiano di 28 anni è stato fermato. Lo hanno riferito fonti diplomatiche. Daniele Stefanini, livornese, aveva perso i sensi dopo esser stato colpito alla testa, sembra da manganellate della polizia, mentre seguiva gli scontri in piazza Taksim. Portato in ospedale da un avvocato per i diritti umani, è stato tenuto sotto osservazione e quando, in serata è stato dimesso, gli agenti lo hanno condotto in questura per accertamenti. Dal posto di polizia, Stefanini ha potuto contattare i familiari e l’ambasciata d’Italia che lo sta facendo assistere da due funzionari del consolato di Istanbul. È probabile che venga espulso e che possa rientrare in Italia già domani o al massimo mercoledì. Nei tumulti Stefanini, che era giunto in Turchia pochi giorni fa per un fotoreportage sulle proteste anti-governative, ha perso parte della la sua attrezzatura fotografica. Si teme per la sua salute perché il giovane ha un solo rene, e ha già subito un trapianto.