Turchia: arresti tra i deputati
Esplode un’autobomba
Otto morti e cento feriti

Pericolosa escalation di violenza
Bloccato anche l'accesso ai social media

Sembra non avere fine l’escalation di violenza che si sta verificando in Turchia. Questa notte undici parlamentari appartenenti al partito pro-curdo – il Partito popolare democratico (Hdp) – sono stati portati in tribunale con l’accusa di terrorismo. Il governo turco, infatti, è convinto che l’Hdp collabori con il Pkk, il Partito fuorilegge dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Il pretesto per il fermo nasce a seguito dall’entrata in vigore della legge sulla rimozione dell’immunità parlamentare: i deputati curdi in questione si sono rifiutati di presentarsi spontaneamente davanti ai magistrati. A rendere nota la notizia è stato lo stesso Ministero degli Interni, che ha rivelato tra gli arresti i nomi dei copresidenti del partito, Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag. Inoltre, altri quattro rappresentati avrebbero un mandato d’arresto, due dei quali, però, si trovano all’estero.
Legato a questo episodio, almeno secondo il gruppo di monitoraggio Turkey Blocks, è anche il blocco dell’accesso ai principali social media. Dalle ore 1:20 di stanotte, Facebook, Twitter e Youtube risultano inaccessibili, così come sono limitate le azioni su Instagram e WhatsApp.
Stamane, intanto, è avvenuta un’esplosione Diyarbakir, principale città curda nel sud-est del Paese. Un’autobomba, scoppiata nelle vicinanze di un edificio del quartier generale della polizia, ha causato il ferimento di circa cento persone. Il Primo ministro, Binali Yildirim, ha parlato di vittime, almeno otto tra poliziotti, civili e un sospetto attentatore. Il bilancio, tuttavia, è ancora provvisorio e le autorità ritengono che l’attacco terroristico sia stato organizzato dal Pkk.
«Preoccupato per l’arresto di stanotte di Demirtas e altri deputati Hdp in Turchia. L’Italia chiede il rispetto dei diritti dell’opposizione parlamentare», ha twittato Paolo Gentiloni, Ministro degli Esteri italiano. Angosce condivise anche in Germania, dove la scorsa notte ci sono state diverse manifestazioni spontanee e pacifiche ad opera della minoranza curda. Pochi minuti fa, invece, il Ministero degli Esteri tedesco ha convocato l’incaricato d’affari turco sulla complicata questione in atto.

Rossella Melchionna

È nata ad Ariano Irpino (AV) il 17/11/1991. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale presso l’Università degli studi di Salerno, collabora con due testate cartacee, "Segnocinema" (bimestrale di teoria e critica del cinema) e "Il Mattino" (quotidiano, edizione Avellino).