KIEV – L’agenzia nazionale anticorruzione ucraina (Nabu) ha perquisito i locali legati ad Andriy Yermak, il capo dell’Ufficio di Volodymyr Zelensky. La perquisizione rientra nelle indagini per corruzione che coinvolge la società statale per l’energia nucleare, Energoatom.
L’accusa è di aver ricevuto pagamenti da appaltatori che costruivano fortificazioni contro gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche, mentre milioni di ucraini soffrono di interruzioni di corrente e freddo a causa delle bombe di Mosca. L’ufficio anticorruzione ha riferito che si tratta di un gruppo, composto anche da membri del governo, che raccoglieva tangenti pari al 10-15% del valore di ciascun contratto, per un valore complessivo di circa 100 milioni di dollari.
In risposta alle indagini, il governo ucraino ha avviato un massiccio audit anticorruzione su tutte le società statali. Già protagonisti di questo scandalo Timur Mindich, ex socio d’affari del presidente ucraino, la ministra dell’Economia del governo Zelensky, Svitlana Hyrnchuk, e Herman Halushchenko, ex ministro dell’Economia e della Giustizia.
Sul piano diplomatico, il presidente russo gela i negoziati. Putin, in una conferenza stampa in Kirghizistan, giovedì 27 novembre, ha dichiarato che i combattimenti cesseranno solo quando l’esercito di Kiev si ritirerà dalle regione ucraine contese. Se non lo faranno, ha aggiunto, l’esercito russo raggiungerà i suoi obiettivi con la forza.
Ma Vladimir Putin si è detto “d’accordo che l’elenco dei punti degli Stati Uniti sull’Ucraina possa costituire la base per futuri accordi” e ha confermato che la prossima settimana attende una delegazione americana in Russia. Il capo del Cremlino ha poi lanciato un messaggio all’Unione europea: “Chi in Occidente vuole continuare a rubare soldi insieme a Kiev esorta a continuare le ostilità fino all’ultimo ucraino”, dice riferendosi all’eventuale confisca degli asset russi.


