Pro-Russian militants of self-proclaimed Donetsk People's Republic (DPR) attend a tactical exercise at polygon, not far from them controlled city of Donetsk, Ukraine, 16 October 2020. The Kremlin says Russia is ready to negotiate with Ukraine on Donbas settlement only within the framework of Minsk agreements, while the format of Budapest memorandum signatories is off the table according to Vladimir Putin's Press Secretary Dmitry Peskov, as local media reports. ANSA/DAVE MUSTAINE

Ucraina, Olaf Scholzin visita a Kievper mediare sulla crisi

Si chiedono "segnali di de-escalation" Peskov: "Situazione non rosea"

Ultime prove di dialogo sulla crisi ucraina. Oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Kiev per incontrare il governo ucraino, nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi tra Russia e Ucraina che si trascina ormai da mesi. Domani poi volerà a Mosca, in visita dal presidente Vladimir Putin.

Il cancelliere tedesco ha chiesto al leader russo “segnali immediati di de-escalation”. Una nuova aggressione militare, ha aggiunto Scholz, “avrà conseguenze pesanti per la Russia”. Non si è fatta attendere la risposta del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, che si aspetta venga trovata una soluzione che tenga conto “dei nostri interessi”. Gli americani, ha spiegato Peskov, “ignorano le nostre preoccupazioni”, soprattutto per quanto riguarda la questione delle “garanzie di sicurezza che ha posto il presidente Putin”. La situazione “non è rosea”, ha concluso il portavoce, “ma comunque speriamo”.

Diplomazia confusa. Per gli Usa “il tempo della diplomazia si sta riducendo”, mentre aumentano i timori di un intervento armato con un falso pretesto. La risposta, ha assicurato il presidente Usa Joe Biden, avverrà “in modo rapido e deciso”. Le parole del leader statunitense arrivano dopo le affermazioni dell’ambasciatore ucraino nel Regno Unito, prontamente smentite, sulla presunta flessibilità del Paese a entrare nella Nato. Un punto su cui Mosca continua invece ad insistere in sede diplomatica.

Nel frattempo, Kiev ha stanziato altri fondi al fine di tenere aperto lo spazio aereo ai voli commerciali, “per società assicurative e di leasing”. Una cifra pari a 520 milioni di euro, ha affermato il primo ministro ucraino Denys Shmygal, per scongiurare lo stop dei voli sopra l’Ucraina.

Il rafforzamento militare. Prosegue, intanto, la corsa agli armamenti. L’Ucraina ha ricevuto due tonnellate di armi ed equipaggiamento dagli alleati e gli Usa hanno annunciato un nuovo stanziamento da 150 milioni di dollari per incrementare le capacità dell’esercito di Kiev.  Le ambasciate intanto continuano a richiamare il personale non essenziale. Anche l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha dichiarato che alcuni Stati parte della missione di monitoraggio in Ucraina hanno richiamato i propri cittadini. Tuttavia, ha garantito l’Osce, “la missione continuerà”.

Attesa per il vertice Nato. Il 16 e il 17 febbraio si svolgerà la riunione dei ministri della Difesa dei membri della Nato, presieduta dal Segretario generale, Jens Stoltenberg. C’è grande attesa, in quanto da questo incontro si capiranno le mosse future del blocco occidentale, Italia compresa.