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Una legge per svuotare le carceri. E le evasioni si moltiplicano.

di Giulia Lucchini13 Febbraio 2014
13 Febbraio 2014

carcere

La Corte costituzionale boccia la legge Fini-Giovanardi del 2006 che equiparava le droghe pesanti e leggere. Torna in vigore la vecchia legge del 1990, nota come Iervolino-Vassalli, che distingueva tra i diversi tipi di droga. Nel frattempo 10mila detenuti potrebbero uscire dal carcere. Insomma il  problema del sovraffollamento delle carceri, che la Fini-Giovanardi aveva contribuito solo ad aumentare, potrebbe essere in qualche modo risolto e l’Italia potrebbe salvarsi dalle salate multe della Corte di Strasburgo.

Sembra però che in questi giorni le carceri si stiano già preparando a essere meno sovraffollate. Dalla fuga dell’ergastolano Domenico Cutrì (boss scappato dal tribunale di Gallarate, dopo una sanguinosa sparatoria in cui ha perso la vita il fratello Antonino, preso pochi giorni dopo nell’Alto milanese dai carabinieri) ai nove immigrati fuggiti dal centro di accoglienza di Elmas, vicino Cagliari, che erano stati bloccati nella struttura per presunti casi di scabbia e intravisti accanto alle piste dello scalo cagliaritano, fino ai due detenuti romani del carcere di Rebibbia di Roma che due notti fa hanno segato le sbarre della cella con un taglierino calandosi poi dal muro di cinta con delle lenzuola annodate. Tentativi di fuga più o meno riusciti.

E’ stato infatti appena rintracciato e arrestato uno dei due detenuti, Giampiero Cattini, trovato nascosto in un appartamento nel quartiere di San Basilio. Da Un condannato a morte è fuggito di Robert Bresson  alla famosa fuga di Clint Eastwood in Fuga da Alcatraz di Don  Siegel sembra di vedere scritti sulle pagine dei giornali le famose evasioni dei film del filone carcerario. Le celle ovviamente rimangono strapiene (25mila detenuti per droga, di cui appena 250 sono boss), ma con il decreto Svuota Carceri 2014, sul quale si dovrebbe esprimere il Senato tra meno di dieci giorni (entro il 21 febbraio) qualcosa potrebbe cambiare.

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