Walter Veltroni in una foto di archivio ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Viaggio tra generazioni della sinistra nell'ultimoromanzo di Walter Veltroni

Giovanni si sveglia dopo 30 anni di coma e scopre come è cambiata la politica

Un abile artificio letterario per ripercorrere la storia della sinistra, delle sue mutazioni che l’hanno portata dal Pci al Pd, ma soprattutto per analizzare le differenze tra generazioni vicine nel tempo ma tanto distanti nella cultura, ovvero quelle pre e post 2000. Nella sua ultima fatica letteraria dal titolo “Quando”, che sarà presentata all’Auditorium di Roma il 16 novembre alle 18 con Paolo Gentiloni e Sergio Castellito, e nella sala Viscontea del Castello Sforzesco di Milano il 19 novembre alle 13, con Claudio Bisio e Massimo Gramellini, Walter Veltroni racconta la storia di Giovanni. Si tratta di un militante comunista ventenne che entra in coma il giorno dei funerali di Enrico Berlinguer, quando una folla oceanica saluta per l’ultima volta, il 13 giugno 1984 a Roma in Piazza San Giovanni, il più popolare e amato leader del Partito comunista italiano.

Il protagonista si risveglierà 30 anni dopo, nel 2017, e dovrà imparare da zero a stare al mondo. Un mondo diverso in tutto: nel linguaggio, negli usi, nei costumi, nei valori ma, soprattutto, nella politica. Non è un caso che Giovanni entri in coma proprio il giorno della morte di Berlinguer: con un pizzico di arguzia al lettore non sfuggirà che il protagonista può essere identificato con la sinistra. E’ la sinistra ad entrare in coma con la morte del suo più grande leader. Una sinistra che, trent’anni dopo, non riesce ancora a trovare una sua identità e continua a scindersi in piccoli partiti.

Il mondo che Giovanni conosceva, fatto di monoliti ideologici che si sono sgretolati, non esiste più. Crolla il muro, crolla il secondo mondo e il suo sistema economico alternativo al primo, illusoria panacea di ogni disuguaglianza, le ideologie esauriscono la loro spinta propulsiva e la loro forza aggregatrice. Quando Giovanni si risveglia però non mostrerà particolare sorpresa per la notizia della discesa in campo di Silvio Berlusconi: “Quello delle televisioni?” domanda, passando poi ad altro. E poi c’è l’aspetto che più di tutti ha rivoluzionato la nostra vita: il web. Giovanni ne rimane estasiato, esclamando: “È una meraviglia, ed è per tutti. Un mondo senza discriminazioni, senza solitudine. È impossibile sentirsi soli se si è collegati con chiunque, sempre!”.

Ma con abilità narrativa Veltroni lascia che sia un ragazzino di 12 anni, il figlio della psicologa che segue Giovanni, a raffreddare i suoi entusiasmi di neofita: “Ognuno pensa che ciò che dice o scrive sia decisivo, ma sa in cuor suo che è inutile. Tutti soli, ma insieme. Interconnessi, ma fragili. Veloci, ma superficiali. Semplici, ma perché le cose complicate ci spaventano… Voi avevate di meno, ma speravate di più. Noi abbiamo tanto, ma abbiamo paura”. Due generazioni a confronto, due mondi diversi, ciascuno con i suoi piccoli e grandi problemi mai risolti.

Marco Assab

Nasce a Siracusa nel 1988. Si diploma in recitazione e dizione all’Accademia del cinema e della televisione di Cinecittà nel 2008. Consegue la laurea triennale in Scienze della comunicazione nel 2012 e quella magistrale in editoria e giornalismo nel 2014. Ha svolto un anno di Servizio Civile. Gestisce un canale Youtube e le relative pagine social.