Assegnato il Premio Anima, tra i vincitori Wenders, Monica Maggioni e Alahaique

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Nella cornice della Terrazza Caffarelli in Campidoglio si è svolta la consegna del Premio Anima 2015. Il filo conduttore dell’edizione di quest’anno è stato il richiamo alla storia e agli errori del passato, valorizzando il contributo apportato da personalità del mondo dell’arte e della cultura alla crescita di una coscienza etica volta alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi legati a responsabilità sociale e sostenibilità.

La giuria presieduta da Luigi Abete ha premiato i vincitori nelle categorie cinema, giornalismo, letteratura, musica, fotografia e teatro. I riconoscimenti sono andati a Michele Alahaique per il film “Senza nessuna pietà” che racconta il sottobosco criminale in una periferia romana raccontata in chiave pasoliniana, a Wim Wenders per il film documentario “Il sale della terra” e a Enrico Deaglio per il volume “Storia vera e terribile tra Sicilia ed America”. Sono stati assegnati riconoscimenti anche a Luca Barbarossa e Neri Marcorè nella sezione musica, a Monica Maggioni nella categoria giornalismo e al giovane fotografo Alex Masi.

A margine della premiazione Sabrina Florio, presidente di Anima, ha spiegato i criteri di valutazione della giuria: «Una riflessione sull’importanza della storia: attorno a questo tema ruotano i vincitori di quest’edizione del Premio Anima che richiamano l’attenzione sull’importanza di contribuire al percorso di crescita del nostro sistema economico».

Valerio Dardanelli

Valerio Dardanelli

Classe 1988, romano, appassionato di cinema da sempre, ha assecondato questo interesse laureandosi alla Lumsa in Scienze della Comunicazione con una tesi incentrata sull’evoluzione etica del genere western dalle origini a oggi, ripercorrendone le tappe più significative fino all’attuale declino. Ha collaborato con vari siti e riviste d’informazione sportiva e cinematografica. Con la sua Canon in spalla ha seguito diverse edizioni degli Internazionali di tennis, il suo secondo amore.