OSWIECIM – Sono passati 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Il 27 gennaio, Giorno della memoria, il mondo si stringe al popolo ebraico e simbolicamente grida “Mai più”. Mai più stermini, leggi razziali, persone deportate, vittime innocenti. Un grido ancora più forte dopo il 7 ottobre 2023, il giorno in cui Hamas ha attaccato Israele uccidendo almeno 1194 persone fra civili e militari. Sulla scia del conflitto, lo spettro dell’antisemitismo è tornato a incombere sulla memoria. Anche per questo, le iniziative si fanno sentire in molte città con più forza. Da Berlino, passando per Amsterdam, Torino e Oswiecim (la città polacca nota con il nome di Auschwitz), luogo in cui si trovava il principale campo di sterminio.
80 anni dalla liberazione di Auschwitz, gli scatti per custodire la memoria

Ex prigionieri e i loro ospiti assistono alla deposizione di una corona di fiori davanti al Muro della Morte durante le cerimonie per l'80°anniversario della liberazione dell'ex campo di concentramento Auschwitz-Birkenau, a Oswiecim, in Polonia | Foto Ansa

Ex prigionieri e i loro ospiti assistono alla deposizione di una corona di fiori davanti al Muro della Morte durante le cerimonie per l'80°anniversario della liberazione dell'ex campo di concentramento Auschwitz-Birkenau, a Oswiecim, in Polonia | Foto Ansa

Persone depongono una corona di fiori presso il monumento “Mai più Auschwitz” durante la Giornata nazionale della memoria dell'Olocausto ad Amsterdam | Foto Ansa

Una persona assiste alla cerimonia di deposizione di una corona di fiori davanti al Muro della Morte | Foto Ansa

Bambini con fiori in mano assistono alla cerimonia per la Giornata nazionale della Memoria ad Amsterdam | Foto Ansa

Un fiore giace sopra il Memoriale dedicato agli ebrei assassinati d'Europa, a Berlino | Foto Ansa

Cerimonia istituzionale in ricordo dello sterminio del popolo ebraico, degli internati militari e dei deportati nei campi nazisti, Torino | Foto Ansa

Cerimonia istituzionale in ricordo dello sterminio del popolo ebraico, degli internati militari e dei deportati nei campi nazisti, Torino | Foto Ansa