La moschea di Peshawar, in Pakistan, colpita dall'attentato dei talebani | Foto Ansa

Attentato a una moschea Nel nord del PakistanSalgono a 92 le vittime

I talebani rivendicano l'attacco È "crisi di sicurezza nazionale"

ISLAMABAD – Sale a 92 il bilancio delle vittime dell’attentato kamikaze di ieri nella moschea della città nord-occidentale di  Peshawar in Pakistan. L’attacco, uno dei più devastanti nel Paese negli ultimi anni, è stato rivendicato dai talebani pachistani. L’attentatore suicida, un ragazzo di nome Huziafa di 25 anni, avrebbe utilizzato 7 chili di esplosivo per colpire la moschea. Probabilmente, il gruppo terrorista avrebbe deciso di sferrare l’attacco per vendicarsi della morte del loro leader, Omer Khalid Khorosani, ucciso lo scorso agosto da una mina esplosa per strada, nella provincia afghana di Patrika.

La situazione in Pakistan è sempre più critica. Secondo alcuni analisti, il Paese sta affrontando “una crisi di sicurezza nazionale”. Molte persone, ora, sono rimaste intrappolate sotto le macerie e aspettano di essere liberate, 160 sono i feriti dall’attentato, mentre tra i morti circa il 90% sarebbero agenti di polizia.

 

Chiara Esposito

Nata a Napoli. Laureata in Archeologia, storia dell'arte e scienze del patrimonio culturale presso l'Università Federico II e in Editoria e Scrittura alla Sapienza. Aspiro a diventare giornalista professionista.