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HomeEconomia Dazi Usa dichiarati illegali, la Casa Bianca fa ricorso. Ora si va alla Corte Suprema

Dazi Usa dichiarati illegali
La Casa Bianca fa ricorso
Si passa alla Corte Suprema

Il caso verrà discusso a novembre

A rischio la tenuta del Tesoro Usa

di Chiara Di Benedetto04 Settembre 2025
04 Settembre 2025

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump | Foto Ansa

WASHINGTON – Donald Trump fa ricorso, e questa volta direttamente alla Corte Suprema degli Stati Uniti. L’amministrazione americana ha infatti chiesto di esaminare  – e ribaltare – la sentenza della Corte d’Appello federale di Washington che la scorsa settimana ha dichiarato illegali i dazi di The Donald. Secondo i giudici federali l’amministrazione avrebbe abusato del “IEEEPA”, l’International emergency economic powers act, ovvero la legge che, in situazioni straordinarie e di minaccia conclamata, dà al presidente Usa il potere di imporre sanzioni economiche mirate. Trump si è avvalso di questa misura per giustificare le ingenti tariffe introdotte negli scorsi mesi sul mercato globale. Per la Corte d’Appello il ricorso sarebbe però ingiustificato e avrebbe posto nelle mani del presidente un potere fiscale che la Costituzione americana riserva esclusivamente al Congresso.

I possibili scenari

È improbabile che la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, dia ragione alla Corte d’Appello di Washington, ma se così non fosse, a soli quattro mesi di distanza dal “Liberation day”, i dazi di Trump diverrebbero a tutti gli effetti illegali. In tal caso gli Stati Uniti dovrebbero rimborsare, e a carissimo prezzo, i loro partner commerciali, mettendo potenzialmente in ginocchio il Tesoro. Un verdetto simile costituirebbe, inoltre, un precedente: per imporre una nuova politica di dazi su larga scala servirebbe il permesso del Congresso. La Corte Suprema potrebbe però decidere di scegliere una via più moderata, riconoscendo al presidente il potere di imporre dazi in modo limitato, ovvero solo ed esclusivamente in caso di eventi “insoliti e straordinari” (come recita lo stesso IEEPA). In questo modo una parte dei dazi rimarrebbe in vigore.

La fretta di Trump

Ad oggi la sentenza federale non ha ancora avuto alcun effetto perché l’efficacia immediata del verdetto è stata sospesa e rinviata al 14 ottobre. Nonostante questo, nel ricorso presentato dal Procuratore generale D. John Sauer, si chiede alla Corte Suprema di accelerare la risoluzione del caso e di deliberare il prima possibile, “data l’enorme importanza di confermare rapidamente la piena legittimità dei dazi del presidente”. Sauer ha poi chiesto ai giudici di ascoltare le argomentazioni già all’inizio di novembre: “Questa decisione getta una coltre di incertezza sui negoziati esteri in corso che il presidente ha portato avanti attraverso i dazi negli ultimi cinque mesi, mettendo a rischio sia gli accordi quadro già negoziati che i negoziati in corso. La posta in gioco non potrebbe essere più alta”, ha concluso Sauer.

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