VERONA – Una banca clandestina gestita da cittadini cinesi. È quanto scoperto in provincia di Verona a seguito di un blitz della Guardia di Finanza. A essere fermati due uomini con carta d’identità cinese. Nei loro confronti è ipotizzato il reato di esercizio abusivo dell’attività finanziaria e bancaria. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura scaligera, ha disposto il sequestro preventivo di circa 250 mila uro, ritenuti prezzo del reato.
Le indagini condotte dai militari della Compagnia Soave di Verona, a seguito di pedinamenti, intercettazioni e verifiche bancarie, hanno portato a ricostruire un sistema di raccolta abusiva del risparmio, riconducibile a un cittadino cinese soprannominato “Il Capo”. La raccolta di denaro era finalizzata al trasferimento dello stesso in patria, tramite il meccanismo clandestino noto come “Fei Chen”.
L’ammontare complessivo delle transazioni illecite è stato stimato in quasi 16,5 milioni di euro in un arco temporale di circa due anni e mezzo. Per la raccolta di denaro era impiegato anche un adolescente, al quale veniva affidato uno zainetto in cui trasportava le banconote dei vari soggetti coinvolti, al fine di non destare l’attenzione delle forze dell’ordine.
