WASHINGTON – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deciso di tendere la mano al Giappone sul fronte dei dazi. Il capo della Casa Bianca ha firmato oggi un ordine esecutivo che riduce le tariffe sulle importazioni di auto giapponesi dal 27,5% al 15%. L’accordo tra Washington e Tokyo, che resta uno degli alleati principali in chiave anticinese, rappresenta il passo finale di un’intesa commerciale nata a metà luglio,che consentirà ai grandi marchi dell’industria automobilistica giapponese come Toyota, Honda e Nissan di far fronte con maggiore serenità all’incertezza registrata dai mercati azionari negli ultimi mesi.
Tokyo investirà miliardi di dollari negli Usa
La disponibilità di Trump nei confronti del Giappone ha però un prezzo che Tokyo ha accettato di pagare. In base all’accordo, infatti, il Paese asiatico si impegna ad aprire gradualmente le porte della propria economia al mercato statunitense, investendo 550 miliardi di dollari, circa 8 miliardi all’anno, in progetti di aziende made in Usa tra cui automobili e riso. I dettagli dell’intesa sono stati resi noti nell’ordine esecutivo pubblicato dalla Casa Bianca.
Il piano di investimenti sarà diversificato e si concentrerà su azioni, prestiti e garanzie da parte delle banche giapponesi. Da parte americana, l’intesa rappresenta un buon compromesso perché consente di ridurre il deficit nei confronti di Tokyo, che resta comunque il quinto partner commerciale per Washington.
Firmato memorandum d’intesa su microchip e prodotti farmaceutici
Nel quadro generale dell’accordo, i due governi hanno incluso un memorandum d’intesa, firmato nella giornata di oggi, che si concentra su investimenti in settori chiave per entrambi i Paesi come chip, metalli, prodotti farmaceutici, energia e cantieristica navale da effettuare entro gennaio 2029, data che segna la fine del secondo mandato di Trump. Per il Giappone, gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di esportazione. Soltanto l’industria dell’auto vale il 20% delle esportazioni totali del Paese.