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HomePolitica Separazione delle carriere, alla Camera riprende la discussione sul ddl

Separazione delle carriere
Riparte in Aula la discussione
Tra l’ira dell’opposizione

Sulla delibera per la seduta fiume

insorgono le opposizioni all'unisono

di Lorenzo Giovanardi17 Settembre 2025
17 Settembre 2025

Seduta parlamentare | Foto Ansa

ROMA – È ripresa alle 8 di questa mattina la discussione nell’Aula della Camera sulla riforma per la separazione delle carriere. Il tutto dopo una pausa dalla seduta fiume deliberata nella serata di ieri 16 settembre. La decisione di lavorare in notturna – il ddl è stato approvato con 88 voti di differenza –  ha suscitato l’ira delle opposizioni contro la maggioranza cui obiettivo è arrivare alla votazione finale entro domani giovedì 18 settembre a mezzogiorno. 

L’attacco del Pd

In mattinata l’intervento in Aula della segretaria del Pd Elly Schlein: “Oggi assistiamo all’ennesima prova di una destra che, non sapendo dare risposta ai problemi dei cittadini, offre capri espiatori. Oggi è il turno dei giudici”. E sulla decisione di proseguire la riunione per diverse ore il Pd si scaglia contro la maggioranza. “Uno strappo alla democrazia, una seduta fiume “intenzionale” solo per soddisfare le esigenze di una maggioranza che non è in grado di stare in aula due giorni a votare una riforma Costituzionale”, spiega la capogruppo del Pd Chiara Braga. “State riscrivendo i regolamenti a vostro uso e consumo e non venite nemmeno con Meloni a parlare di Gaza”. 

Avs: “Una vergogna”

Sulla stessa linea Alleanza Vedi Sinistra. “Vi dovete vergognare, era iscritto a parlare solo il 10% dei parlamentari di opposizione”, attacca Marco Grimaldi di Avs che accusa la maggioranza di aver “votato per la seduta fiume per consentire alla maggioranza di avere i numeri, visto che è necessaria la maggioranza assoluta, potendo comunque partecipare al comizio di chiusura nelle Marche”, al voto per le elezioni regionali. 

M5s e Italia Viva contro la maggioranza

“La vostra riforma epocale non si può fare domani perché siete nelle Marche. Avevamo proposto di votare domani sera (oggi, mercoledì 17 settembre) ma dovete starvene due giorni tranquilli e votare tranquillamente giovedì mattina. Siete oltre ogni decenza”, tuona Riccardo Ricciardi, capogruppo del Movimento 5 stelle. Sulla stessa linea anche Italia Viva. Secondo Maria Elena Boschi, si tratterebbe “dell’ennesimo atto di arroganza verso le opposizioni e il Parlamento”. 

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