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HomeSport Dalla dipendenza dai videogiochi alla rinascita: così Dembélé s’è preso il trono del calcio

Dembélé vince il Pallone d'oro
La rinascita del talento
che ha incantato Parigi

Critiche da parte del padre di Yamal

"Meritava mio figlio, è il migliore"

di Valerio Francesco Silenzi23 Settembre 2025
23 Settembre 2025
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Dembélé vince il Pallone d'oro | Foto Ansa

PARIGI – Dalla dipendenza dalla PlayStation al Pallone d’Oro. Ousmane Dembélé si è preso il trono del calcio. Un altro successo targato Paris Saint-Germain, il club francese reduce dalla stagione dei record, ma soprattutto un altro segno della rinascita del giocatore che, fino a qualche anno fa, era considerato tra i più grandi talenti sprecati della storia.

Dal Borussia Dortmund al fallimento al Barcellona

Cresciuto al Rennes, Dembélé si mette in luce al Borussia Dortmund, attirando lo sguardo del Barcellona, che nel 2017 mette sul piatto 148 milioni di euro per ingaggiarlo.

Un matrimonio mai sbocciato, quello tra il francese e il club catalano. Tra infortuni e polemiche extracampo – molte legate alla sua dipendenza dai videogiochi – il giocatore non riesce mai a esprimere il suo massimo potenziale. Tra gli episodi più controversi, uno del 2018: Dembélé non si sarebbe presentato agli allenamenti giustificandosi con un malore. Un fatto smentito dal medico di squadra. In realtà, il calciatore avrebbe passato l’intera nottata a giocare alla PlayStation, non riuscendo poi a svegliarsi il mattino seguente.

La rinascita al Psg

Nel 2023 passa al PSG per 50 milioni di euro. Qui inizia una vera e propria rinascita, culminata con il Pallone d’oro: il massimo riconoscimento individuale, vinto davanti al campioncino del barcellona Lamine Yamal e al centrocampista, suo compagno di squadra al Psg, Vitinha.

Le polemiche del padre di Yamal

Una vittoria che però non è esente da critiche. Sono in molti a pensare che al primo posto avrebbe dovuto esserci il fenomeno spagnolo. Primo tra tutti il padre di Yamal, Mounir Nasraoui, che, subito dopo l’incoronazione dell’esterno francese, non ha perso un attimo per manifestare il suo disappunto.

“Penso che sia la cosa peggiore, non dico un furto, ma secondo me è il più grande danno morale che si possa fare a un essere umano – dice alla trasmissione spagnola El Chiringuito – Perché io credo che Lamine Yamal sia il miglior giocatore del mondo con grandissimo margine. Non perché è mio figlio, ma perché è davvero il migliore e penso che non abbia rivali”, conclude.

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