ROMA – L’Italia si ferma per la Palestina, ancora una volta. Sono oltre cento i cortei che sfilano in tutto il Paese: Roma, Milano, Bologna, Napoli, tutte le grandi città italiane si affollano di bandiere palestinesi e i manifestanti marciano al passo di “Free, free, Palestine!” e “Palestina libera!”. Il recente arresto degli attivisti della Global Sumud Flottilla ha acceso gli animi, e la partecipazione è ampia nonostante il rifiuto della Commissione di garanzia sugli scioperi che ha giudicato la protesta indetta da Cgil e Usb illegittima “per mancato preavviso”.
Landini: “Dimostrata la volontà di fermare un genocidio”
Dal corteo di Roma il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha sottolineato che “questa reazione umanitaria di fraternità e solidarietà è una cosa di cui bisognerebbe andare fieri”, e che “dimostra l’umanità e la volontà di persone per bene che vogliono fermare un genocidio e stanno facendo quello che i governi hanno fatto finta di non vedere o di cui addirittura sono complici”. Per il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, chi oggi sciopera “sa che va contro la legge e rischia sanzioni sia a livello personale che come organizzazioni sindacali”. Soltanto ieri, 2 ottobre, il leader della Lega aveva proposto al Consiglio dei ministri una revisione del sistema sanzionatorio che prevedrebbe un aumento delle multe. Sullo sciopero Salvini si è poi scagliato contro il segretario della Cgil: “Lo organizza Landini? Lo paghi Landini”. Il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha invece attaccato la premier Giorgia Meloni: “Abbiamo un presidente del Consiglio che sta giocando sporco. È il primo agitatore delle piazze. Sta provocando lo scontro per soffocare il confronto”.

I cortei di Milano, Torino, Napoli e le proteste a Livorno
Non solo Roma. Anche Milano ha risposto presente allo sciopero generale. “Al corteo siamo in 100 mila” ha affermato durante la manifestazione la Cgil di Milano. Per diversi operatori delle forze dell’ordine, invece, sarebbero oltre 50mila i manifestanti. A risentire dello sciopero è soprattutto la mobilità: nel capoluogo lombardo i manifestanti puntano ad occupare anche la tangenziale.
L’allerta per il pericolo di violenze da parte dei manifestanti è alta in tutto il Paese: a Napoli alcuni attivisti hanno mostrato dei cartelli con le foto delle ferite riportate negli scontri con la Polizia durante il corteo di ieri, 2 ottobre. A Torino i pro-Pal tentano di avvicinarsi alle Ogr, le Officine grandi riparazioni, dove è in corso l’Italian Tech Week, in cui è prevista la partecipazione del fondatore di Amazon, Jeff Bezos. Nel frattempo, a Roma, Bologna, Pisa e Napoli gli universitari stanno occupando le facoltà. A Livorno, invece, i manifestanti hanno bloccato l’accesso alla zona nord del porto: il traffico commerciale in ingresso e in uscita è completamente fermo.
Domani il grande corteo: massima allerta dal Viminale
I cortei di oggi potrebbero però essere soltanto una prova generale di quello che accadrà durante la manifestazione nazionale di domani, 4 ottobre, a Roma, per cui la polizia capitolina ha previsto un maxi piano di sicurezza. Il ministro Matteo Piantedosi, in vista di queste giornate delicate, ha incontrato i prefetti e i questori di Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna. A loro ha chiesto il massimo sforzo investigativo per prevenire disordini e di rafforzare il dialogo con gli organizzatori, come già avvenuto ieri sera a Roma