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HomePolitica Setteottobre, nuovi annunci dell’associazione sui quotidiani. Fnsi: “Dignità svenduta”

Setteottobre, nuovi annunci
a pagamento sui quotidiani
Fnsi: "Dignità svenduta"

Il coordinamento del gruppo Gedi

Quotidiani non sono buche delle lettere

di Giacomo Basile10 Ottobre 2025
10 Ottobre 2025

L'annuncio dell'associazione Setteottobre pubblicato su Repubblica

ROMA – A Sharm si firma la tregua tra Israele e Hamas ma in Italia è “ancora il sette ottobre”. In occasione del secondo anniversario dell’attacco del gruppo islamico ai danni dello Stato ebraico del 2023, su molti quotidiani italiani è apparsa una pagina pubblicitaria che ha fatto molto discutere. Testate come Corriere della Sera, Repubblica, la Stampa, il Giornale, Libero hanno concesso un’intera pagina all’associazione Setteottobre. “1200 morti. 251 rapiti, di cui 48 ancora ostaggi di Hamas. Roghi umani, stupri multipli e di gruppo, mutilazioni. Efferatezza e crudeltà, una violenza senza pari”, si legge nell’inserzione.

L’attacco al mondo dell’informazione, infiltrato dall'”ideologia della violenza e dell’odio”

Poi, proprio lì sulla pagina di un quotidiano, l’associazione attacca senza mezzi termini la stampa e il mondo dell’informazione: “l’ideologia della violenza e dell’odio ogni giorno s’infiltra nelle piazze delle città italiane e nei social media. E sta permeando i luoghi dove si forma il pensiero: le scuole, le università, la cultura. E i mezzi d’informazione. Mentre il terrorismo si arma di nuovo”. 

La risposta della Federazione nazionale della stampa: “Accusa inaccettabile e che rispediamo al mittente”

Una stoccata affatto gradita dalla Federazione nazionale della stampa che ha risposto tramite la figura di Alessandra Costante, segretaria generale dell’Fnsi. “Nel testo si accusano i mezzi di informazione di fomentare la violenza. Accusa inaccettabile e che rispediamo al mittente”, ha ribattuto la giornalista che non risparmia parole dure anche nei confronti degli editori. “La Fnsi si chiede come è possibile che gli editori, proprietari delle stesse testate incriminate, abbiano permesso che un annuncio simile potesse essere pubblicato. Annuncio che reca una insopportabile quanto falsa accusa alle redazioni, ai giornalisti e pure ai direttori che sono espressione degli editori stessi. D’accordo che pecunia non olet, ma è anche vero che la dignità dei giornalisti e dell’informazione non può essere svenduta per un annuncio”, ha detto Costante. Un annuncio che, nonostante il calo di vendita dei cartacei, può valere ancora tra i 35 e i 40mila euro. 

L’eco dei Comitati di redazione del Gruppo Gedi

La controversa inserzione ha smosso anche i comitati di redazione delle testate del gruppo Gedi, indignati dalla mancanza di coerenza degli editori. “I quotidiani non sono delle semplici buche delle lettere, neanche a pagamento”, si legge nel comunicato del coordinamento dei Cdr del gruppo.

La difesa di Stefano Parisi, presidente dell’associazione Setteottobre

La replica di Setteottobre non si è fatta attendere. Secondo il presidente Stefano Parisi “l’associazione ha sollevato una questione seria e legittima: il ruolo che l’intero ecosistema dell’informazione gioca nel modellare il dibattito pubblico e nel radicalizzarlo”. L’ex candidato sindaco di Milano, per avvalorare la sua tesi, si è rifatto alle recrudescenze di antisemitismo a cui si è assistito a partire dal 7 ottobre e all’ostilità mostrata da certi ambienti della sinistra nei confronti di alcuni giornalisti. Segnali che, secondo Parisi, dimostrano “l’attualità del tema” e che necessitano di essere affrontati in un confronto con l’FNSI. “Sono due anni che l’unica fonte di informazione è il ministero della salute di Hamas, mentre le fonti ufficiali israeliane sono spesso ignorate. Sono due anni che la storia del Medio Oriente viene stravolta facendo passare la versione di Israele paese occupante e Gaza occupato”, ha detto il presidente di Setteottobre.

Lo scopo dell’associazione e i misteriosi “contributi statali”

Ma come nasce quest’associazione e soprattutto come si sostiene economicamente? Le uniche informazioni reperibili a riguardo si trovano proprio nello statuto pubblicato sul loro sito. Per quanto riguarda il loro orientamento si legge che “l’Associazione ha personalità giuridica di diritto privato, è apolitica e apartitica, ha carattere volontario, non ha scopo di lucro e non può distribuire utili”. Mentre la questione finanziaria rimane abbastanza fumosa. Le risorse economiche per il funzionamento e lo svolgimento delle attività del gruppo deriverebbero dalle “quote associative e dai contributi dei Soci” ma anche da “contributi dello Stato o di Istituzioni pubbliche o private finalizzati alla realizzazione di specifici progetti (ricerche, attività di formazione, convegni, eventi ecc.)”. Resta quindi da chiarire la natura di questi stanziamenti pubblici citati anche alla voce “patrimonio”, assieme a misteriosi fondi “dell’Unione Europea”. 

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