ROMA – Sette volte campione del mondo e tra i migliori piloti di tutti i tempi, a 40 anni Lewis Hamilton si accaparra anche il titolo di re del marketing sportivo. Nonostante la stagione al volante della Ferrari sia stata fin qui deludente e priva di piazzamenti sul podio, il britannico ha comunque trovato il modo di calcare il gradino più alto della 50MM 2025: la classifica degli atleti più commercializzabili al mondo stilata da SportsPro, leader globale nei media e negli eventi sportivi. La formula vincente? Autenticità e impegno sociale.
Il record d’età
Dimenticate il calo di rendimento in pista. Il primato di Hamilton non finisce qui. A livello commerciale, il pilota è anche l’atleta più anziano ad aver mai dominato la classifica e il quarto atleta nella storia del ranking a raggiungere la vetta per ben due volte. L’altra nel 2014. Un club esclusivo di cui fanno parte anche la ginnasta statunitense Simone Biles, e le leggende del calcio Lionel Messi e Neymar.
Autenticità e impegno sociale: gli ingredienti vincenti dello storytelling moderno
Secondo l’analisi di SportsPro, sono autenticità e onestà gli ingredienti vincenti della commercializzabilità degli atleti moderni. Soprattutto se in grado prevalere sulle difficoltà. Ed è qui che si inserisce Hamilton, caso studio vincente con il suo percorso di crescita personale. Da giovane pilota “brillante ma nervoso” – come lo ricorda Matt Bishop, ex direttore comunicazione McLaren Racing – è diventato un uomo capace di mantenere compostezza e dignità anche nei momenti più difficili. Su tutti l’episodio del Gran Premio di Abu Dhabi 2021, quando rimase in silenzio dopo una discussa sconfitta che gli costò l’ottavo titolo mondiale.
Mission 44: la charity targata Hamilton che aiuta i giovani
Ma cosa c’è al centro dell’attivismo sociale del campione inglese? Le opportunità di educazione, empowerment e impiego sulle quali è incentrata Mission 44. La fondazione, di proprietà dell’atleta, che lavora per generare maggiore rappresentanza, diversità e inclusione nelle industrie STEM e nel motorsport. Solo lo scorso weekend, la charity – che lavora in collaborazione con HP (title sponsor Ferrari), IBM e la stessa Formula 1 – ha impegnato ben due milioni di dollari con l’obiettivo di preparare 6.000 giovani a carriere nel settore STEM nei prossimi tre anni.
Inclusione, uguaglianza di genere e pace in Medio Oriente. Per cosa si batte il campione inglese
Sostenitore del movimento Black Lives Matter e attivo nei progetti di inclusione nel motorsport, il pilota è anche un pubblico sostenitore della F1 Academy, il campionato tutto al femminile. Un impegno sociale che lo posiziona come visibile difensore dell’uguaglianza di genere. Ambientalista dichiarato ed ex persona dell’anno per la PETA, è inoltre uno degli atleti più famosi al mondo ad aver preso posizione per la pace a Gaza.