ROMA – Omicidio colposo. Dopo la morte di Octay Stroici, l’operaio rimasto 11 ore sotto le macerie a causa del crollo di parte della Torre dei Conti, la procura di Roma indaga su eventuali negligenze o imprudenze legate ai lavori di restauro dell’edificio medievale su via dei Fori Imperiali. Mentre l’intera area è stata posta sotto sequestro, gli inquirenti si preparano a disporre l’autopsia sul corpo della vittima.
Il crollo
Due i cedimenti strutturali che hanno distrutto una porzione dell’antica Torre dei Conti. Il primo crollo – quello delle 11.30 del 3 novembre – ha colto di sorpresa gli undici operai impegnati nei lavori di ristrutturazione dell’edificio affacciato su largo Corrado Ricci. Il secondo – alle 12.50 dello stesso giorno – è avvenuto mentre i soccorritori stavano ancora lavorando per liberare l’ultimo operaio rimasto intrappolato sotto le macerie.
Le cause
La Torre dei Conti fu eretta nel IX secolo dalla famiglia Conti di Anagni, nell’area in cui anticamente sorgeva il tempio della Pace. L’edificio venne fortificato a più riprese nei secoli successivi – soprattutto intorno al 1203 per volere di papa Innocenzo III – e subì danni ingenti anche a causa di terremoti e spoliazioni. Non si esclude, come riferito dal Corriere della Sera, che i due crolli del 3 novembre sia legati alle varie “superfetazioni” del passato. Aggiunte superflue o estranee a un edificio che ne alterano l’integrità e la coerenza originaria cominciate negli anni Trenta, con la realizzazione di solai residenziali e scale interne. Per il recupero della Torre, abbandonata dal 2007, sono stati stanziati 6,9 milioni di fondi Pnrr “Caput Mundi”.
I primi soccorsi
I detriti prodotti dai due cedimenti hanno investito quattro degli undici operai al lavoro: due sono rimasti schiacciati dalle macerie. Il 64enne Gaetano La Manna, estratto dalla Torre e trasportato dal 118 in ospedale per un trauma cranico, è stato poi dimesso in serata con otto giorni di prognosi. È andata decisamente meglio ad altri due operai che hanno riportato soltanto leggere escoriazioni.

La morte dell’operaio rimasto 11 ore sotto le macerie
Octay Stroici, l’operaio romeno rimasto 11 ore sotto le macerie, è stato l’unico a non farcela. L’uomo, 66 anni, è morto all’ospedale Umberto I. L’uomo era arrivato al pronto soccorso alle ore 23.05, al termine delle operazioni di estrazione da parte dei vigili del fuoco. Stroici, sottoposto a manovre di rianimazione cardiopolmonare, è deceduto in seguito a un arresto cardiocircolatorio.
Contestato anche il disastro colposo
I reati attorno a cui si muove l’indagine della procura sono omicidio colposo e lesioni colpose. Contestato anche il disastro colposo. I carabinieri, incaricati degli accertamenti, hanno già inviato una prima informativa e messo sotto sequestro l’area. Nelle prossime ore sarà disposta l’autopsia sul corpo della vittima. Gli inquirenti nomineranno inoltre un consulente tecnico per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e individuarne cause e responsabilità. I militari hanno raccolto le testimonianze dei lavoratori presenti, del direttore dei lavori, di tecnici, titolari delle imprese coinvolte e di alcuni testimoni
Il cordoglio di Meloni e Gualtieri
“Profondo dolore e cordoglio” è stato espresso dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha detto di essere vicina “alla famiglia di Octay Stroici e ai suoi colleghi in questo momento di indicibile sofferenza”. Nell’esprimere il dolore per scomparsa dell’operaio romeno, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – che ha seguito sul posto le operazioni di soccorso – ha voluto ringraziare “i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori che sono intervenuti con grande professionalità e dedizione in una situazione così complessa e drammatica”. Come comunicato dal sindaco, domani (5 novembre), sarà lutto cittadino in segno di cordoglio per la morte di Stroici.



