BRUXELLES – Un allentamento delle norme sulla privacy per favorire lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. È questo l’obiettivo dell’Unione europea, che mira ad assumere un ruolo di primo piano nella nuova tecnologia. La data decisiva per varare il nuovo pacchetto di semplificazione del digitale è fissata per mercoledì 19 novembre. Si tratta di una proposta ancora in fase di discussione. La mozione, in caso di conferma, permetterebbe agli sviluppatori di IA di avvalersi dell’interesse legittimo per addestrare i sistemi di IA senza chiedere il consenso agli utenti.
Che cosa prevede il pacchetto di semplificazioni sull’IA
Tra una settimana la Commissione europea varerà il nuovo pacchetto di semplificazione del digitale. La revisione interesserà in particolare la legge sulla protezione dei dati (Gdpr). Oggetto di revisione sarà anche la normativa europea sull’IA, licenziata lo scorso anno.
Tra le modifiche proposte dal Gdpr vi è il riconoscimento del legittimo interesse come base giuridica per sviluppare i sistemi di IA. Proprio questo riconoscimento è una delle basi giuridiche perché il trattamento dei dati possa essere considerato lecito. In tal modo i responsabili non necessitano del consenso esplicito degli interessati per avanzare con il trattamento dei dati personali. Si tratta, in realtà, di modifiche che andrebbero in realtà a consolidare una pratica esistente.
Polemiche precedenti sulla raccolta di dati personali
I due regolamenti, ora in discussione, erano stati indicati da Mario Draghi come un fattore di freno all’innovazione nel settore dell’IA. L’ex primo ministro ne aveva parlato nel rapporto sulla competitività.
Lo scorso maggio Meta aveva proposto di acquisire post di Facebook e Instagram per addestrare chatbot come ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google. Un’acquisizione che sarebbe avvenuta senza il consenso esplicito degli utenti. Approccio avvallato dall’autorità irlandese, responsabile della supervisione del Gdpr su Meta.
La revisione dell’AI Act
Oggetto di discussione è anche l’AI Act. Si tratta della prima normativa europea sull’intelligenza artificiale, volta a garantire un uso sicuro, etico e conforme ai diritti fondamentali dell’IA nell’UE.
Tra le modifiche proposte, anche il rinvio di un anno delle sanzioni per le violazioni degli obblighi di trasparenza e la semplificazione degli oneri di conformità per le aziende. Secondo palazzo Berlaymont, tale ritardo nelle disposizioni rischia di “compromettere l’effettiva entrata in vigore delle disposizioni chiave”.


