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Bruxelles, Ppe con le destre bloccano la missione del Pe sullo stato di diritto in Italia

di Chiara Di Benedetto20 Novembre 2025
20 Novembre 2025
parlamento europa

Membri del Parlamento Europeo a Strasburgo | Foto Ansa

BRUXELLES – La Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo ha cancellato una missione per verificare il rispetto dello stato di diritto in Italia. Il blocco è stato deciso da una maggioranza composta da Partito popolare europeo (Ppe), Ecr, dai Patrioti e da Esn. La missione avrebbe dovuto svolgersi entro la fine dell’anno dietro proposta del gruppo di monitoraggio su democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni dell’eurocamera.

Cosa fa il gruppo di monitoraggio europeo

Il gruppo, creato nel 2018 in seguito a diversi omicidi di giornalisti a Malta e in Slovacchia, ha il compito di svolgere analisi e audizioni, e di fare proposte al parlamento europeo. Le missioni servono a valutare il rispetto dei principi democratici dell’Unione Europea e, oltre al nostro Paese, sono state prese in considerazione anche l’Ungheria, la Grecia, la Bulgaria e la Spagna. Lo scorso maggio Sophie Wilmès, vicepresidente dell’eurocamera e capo del gruppo, aveva invitato i ministri italiani Matteo Piantedosi e Carlo Nordio a un’audizione a porte chiuse sulla situazione dello stato di diritto in Italia. In particolare l’incontro avrebbe dovuto incentrarsi su giustizia, libertà di stampa e spyware e sui diritti delle famiglie Lgbtq+.

L’accusa dell’opposizione

Dal M5s, Gaetano Pedullà, europaralamentare e membro del gruppo, ha accusato i gruppi politici di destra di avere messo in atto “una vergognosa autocensura per salvare il governo Meloni”. Pedullà incolpa in particolare il Ppe per aver cambiato idea rispetto alla decisione presa a maggio, in cambio del sostegno di Fratelli d’Italia e Lega su altre questioni: “Il Ppe ha mutato posizione rispetto a quanto già votato e approvato dalla Commissione. Adesso capiamo perché FdI e Lega stanno votando tutte quelle ‘marchette’ alle multinazionali proposte dal Ppe: in cambio vogliono mettere una museruola sulla progressiva contrazione in Italia dell’indipendenza della stampa, della magistratura e delle libertà civili”, ha concluso l’eurodeputato. Proteste anche dal Pd: “Le destre stanno cercando di insabbiare il nostro lavoro, e il Ppe si è alleato con l’estrema destra, venendo meno ai patti stipulati con i gruppi progressisti in un accordo già siglato”, ha commentato Alessandro Zan, europarlamentare dem.

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