BRUXELLES – Stoccata all’Italia per il golden power sulle banche. La Commissione europea ha avviato la procedura di infrazione per “”incompatibilità dei poteri discrezionali nelle fusioni bancarie con il diritto dell’Unione europea in Italia”. Alle accuse della Commissione europea ha risposto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha affermato “risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti. Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso”.
Dal database sui provvedimenti è emerso solo il titolo e il numero della procedura, in avvio con la messa in mora e l’area di intervento, quella relativa alla “stabilità finanziaria, ai servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali”. Ma i dettagli non sono ancora noti. Nel mirino dell’Unione europea le prescrizioni imposte da Palazzo Chigi ad aprile sull’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco Bpm, che a luglio avevano spinto il ceo, Andrea Orcel, a ritirare l’offerta e di recente a fare ricorso al Consiglio di Stato. Secondo l’Ue l’Italia si è sovapposta ai compiti di Commissione e Bce ostacolando la libera circolazione dei capitali e il consolidamento bancario.
Una procedura che si aspettava già per ottobre ma che ha subito uno slittamento nonostante nelle ultime settimane il governo italiano avesse cercato di avviare e rimediare una trattativa con Bruxelles per modificare la legge sul golden power. A questo scopo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva incontrato due volte Maria Luís Albuquerque, la commissaria ai Servizi Finanziari responsabile del fascicolo.
Che cosa è il golden power?
Il golden power è uno strumento normativo che permette al governo di un Paese di bloccare o apporre condizioni a specifiche operazioni finanziarie. La regole del golden power sono state introdotte nel 2012 e in origine potevano essere applicate solo alle aziende che operano in settori critici ma in seguito l’Italia ha esteso le aree di applicazione.


