HomeEsteri In Arabia Saudita i corrotti patteggiano un risarcimento di 100 miliardi di dollari

In Arabia Saudita i corrotti
patteggiano un risarcimento
di 100 miliardi di dollari

Cifra stratosferica per gli arrestati

Il principe Salman intervistato dal NYT

di Valerio Del Conte24 Novembre 2017
24 Novembre 2017

Patteggiamento record per quasi tutte le persone arrestate per corruzione in Arabia Saudita. È stata offerta loro, infatti, la possibilità di contrattare con un risarcimento economico che dovrebbe essere di circa 100 miliardi di dollari in totale. Lo ha rivelato il principe saudita ed erede al trono Mohamed Bin Salman, noto anche come M.B.S., in un’intervista al New York Times. Il patteggiamento consisterebbe quindi nel versare nelle casse dello Stato soldi e azioni delle attività economiche dei magnati corrotti.

L’intervista entra subito nel vivo quando il principe ereditario definisce il supremo leader iraniano Ali Khamenei come il “nuovo Hitler del Medio Oriente”. La conversazione si sposta poi sui patteggiamenti record: “Il nostro Paese soffre per l’enorme corruzione dal 1980 a oggi. Il calcolo dei nostri esperti è che circa il 10% di tutta la spesa pubblica sia stata sottratta dalla corruzione ogni anno, dai piani più alti a quelli più bassi. Nel corso degli anni lo Stato ha più volte dichiarato guerra alla corruzione e ha sempre fallito. Perché? Tutti hanno cominciato dal basso verso i piani alti”, queste le parole del principe, nominato erede lo scorso giugno dal re Salman, sulle cui precarie condizioni di salute aleggia il mistero. Fu proprio il padre di M.B.S., salendo al trono nel 2015, a dichiarare di voler mettere fine al fenomeno una volta per tutte. Re Salman non è mai stato toccato da accuse di corruzione durante le sue quasi cinque decadi come governatore della capitale Riyadh.

“Mio padre – continua il principe – capì che non avremmo potuto far parte del G20 e crescere con questo livello di corruzione. Agli inizi del 2015, uno dei suoi primi ordini alla sua squadra fu quello di raccogliere informazioni sui piani alti. Dopo due anni di accurate investigazioni, il team presentò circa 200 nomi”. Secondo Mohamed Bin Salman, tutti i magnati o principi sospettati furono arrestati: “Gli facciamo vedere tutta la documentazione che abbiamo e appena la vedono circa il 95% di loro accetta di patteggiare. Solo l’1% è in grado di dimostrare la propria innocenza, mentre circa il 4% è pronta ad andare in tribunale con i propri legali”. È a questo punto dell’intervista che il principe rivela il parere del pubblico ministero, secondo cui la somma totale dei patteggiamenti sarebbe pari alla cifra astronomica di 100 miliardi di dollari.

Questa spinta anticorruzione è solo una delle inusuali e importanti iniziative promosse da M.B.S. Dopo il via libera alla guida delle auto da parte delle donne, il principe Salman ha anche annunciato la volontà di “promuovere il vero Islam, una religione moderata e pacifica”. “Non perderemo 30 anni delle nostre vite legandoci ad idee estremiste, le distruggeremo oggi – ha dichiarato Bin Salman il mese scorso – Assicureremo che i giovani sauditi vivano in armonia con il resto del mondo”. Recentemente l’Arabia Saudita ha stipulato accordi commerciali, energetici e militari dal valore plurimiliardario sia con gli Stati Uniti che con la Russia. Tra le nuove iniziative, c’è infatti anche quella di investire in energia alternativa, considerando la costante erosione delle riserve petrolifere del Paese. Spicca anche un progetto, chiamato Neom, che prevede l’edificazione, sul Mar Rosso, di una città ex novo, alimentata esclusivamente con energia sostenibile, e protetta dalle forti temperature della zona grazie ad una cupola.

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