Scontri e cessate il fuocofra Armenia e AzerbaijanMosca prova a mediare

Armenia denuncia 49 vittime Turchia: "Erevan smetta di provocare"

È già cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaijan dopo gli scontri che questa notte hanno riacceso il conflitto del Nagorno Karabakh. Lo ha annunciato Mosca dopo l’appello del premier armeno Nikol Pashiniyan in virtù del Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra Armenia e Russia. Le autorità dei due Paesi si accusano reciprocamente per la ripresa degli scontri armati, e durante un intervento in parlamento Pashinyan ha dichiarato 49 vittime tra i soldati armeni.
Mosca ha esortato le parti a “evitare un’ulteriore escalation” e nel colloquio telefonico con Vladimir Putin il primo ministro armeno ha accusato l’Azerbaijan per le “azioni provocatorie e aggressive delle forze armate azere in direzione del territorio sovrano dell’Armenia”, evidenze riportate anche nelle telefonate con il presidente francese Emmanuel Macron e con il segretario di Stato americano Antony Blinken.
Le autorità di Baku hanno respinto le accuse, citando l’uso di “diversi tipi di armamenti, tra cui mortai”, che hanno causato “vittime e feriti tra il personale delle nostre forze armate e danni alle infrastrutture militari”. Anche l’Iran ha invitato a una risoluzione pacifica del conflitto e il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani ha dichiarato che “la Repubblica islamica non accetterà alcun cambiamento ai confini e ha chiesto che venga rispettata l’integrità territoriale dei due Paesi”.
Su Twitter è arrivato il monito della Turchia tramite il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, che ha scritto “L’Armenia smetta subito di provocare”, invitando Yerevan a “concentrarsi sui negoziati di pace e cooperazione” con l’Azerbaijan. Un ulteriore endorsement è arrivato dal ministro della Difesa turco Hulusi Akar, che durante una telefonata con l’omologo azero Zakir Hasanov ha ribadito che Ankara “è sempre stata dalla parte dei fratelli dell’Azerbaigian e continuerà a stare dalla loro parte per la loro giusta causa”.
Le autorità di Yerevan, intanto, hanno fatto un appello all’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto), alleanza militare di cui l’Armenia è un Paese membro, e al Consiglio di sicurezza dell’Onu per segnalare le nuove violazioni commesse dall’Azerbaigian.