L'Australia approva la leggeche obbliga Facebook a pagare per le news online

L'accordo è frutto di un compromesso tra la società californiana e il governo

L’Australia ha adottato la legge che obbliga i giganti del web a pagare i media per la condivisione delle notizie. Nei giorni scorsi la proposta di legge aveva spinto Facebook a bloccare le news australiane.  Il via libera arriva in seguito a un compromesso raggiunto tra la società guidata da Mark Zuckerberg e il governo australiano. Difficile stabilire chi l’abbia spuntata, sicuramente però è stata la prima volta che i giganti del web sono stati sfidati a viso aperto.

Una scelta, quella del governo australiano, nata dalla necessità di fermare l’utilizzo gratuito di contenuti prodotti da media locali, nella speranza di salvare un settore in crisi già da diverso tempo. Il governo australiano ha voluto imporre un codice di condotta per l’utilizzo delle notizie, creando una negoziazione consona sul valore dei contenuti delle notizie. Un pagamento in parole povere.

Il governo australiano ha trovato un compromesso con Facebook, accettando di modificare la legge che aveva tanto infastidito i colossi high-tech. L’esecutivo di Canberra aggiungerà al testo quattro nuovi emendamenti, fra cui quello più significativo, secondo il quale il governo non potrà sottoporre Facebook al nuovo codice, a patto che quest’ultimo riesca a dimostrare di dare un contributo importante al giornalismo locale.

Josh Frydenberg, Ministro delle Finanze e Paul Fletcher, responsabile per le Comunicazioni, hanno confermato oggi le modifiche: “Questi emendamenti forniranno maggiore chiarezza sulla maniera in cui opererà il codice di condotta, rafforzando la struttura per assicurare la produzione delle news”.

Intanto, gli gruppi editoriali locali come Guardian Australia e News Corporation di Rupert Murdoch, hanno già comunicato la ripresa dei contatti con Facebook.