L’Austria blinda confini. Il ministro degli Interni di Vienna Herbert Kickl ha annunciato l’istituzione di una task force di polizia per i controlli di frontiera. Si tratta, come spiega il ministro del partito dell’ultradestra nazionalista Fpoe al quotidiano Tiroler Tageszeitung, di un’unità di pronto intervento “in grado di avviare entro poche ore il management di confine e procedere all’identificazione dei viaggiatori”. Nell’intervista Kickl afferma di aver già provveduto ad avviare questa Grenzschutzeinheit e ribadisce che non ci sarà più un lasciapassare. “Abbiamo comunque già controlli efficaci che funzionano, ma un anno 2015 non si deve ripetere”, le parole perentorie in riferimento all’elevato numero di ingressi in Austria all’epoca.
L’Austria del popolare Kurz conferma la sua decisa sterzata a destra, ufficializzata dall’ingresso nel governo del partito di estrema destra Fpoe guidato da Strache, al quale Kurz ha assegnato i ministeri chiave (Interni, Difesa ed Esteri). Il giovane cancelliere non sembra preoccuparsene più di tanto e prosegue sulla linea già intrapresa da ministro degli Esteri, quando la decisione di schierare i blindati alla frontiera del Brennero scatenò un terremoto diplomatico tra Vienna e Roma. Su Europa e immigrazione, anzi, i suoi discorsi si avvicinano sempre di più a quelli dell’estrema destra che sostengono di aiutare, anche con ulteriori sforzi militari, i migranti a casa loro. “Costringere i paesi ad accogliere i migranti non aiuterà l’Europa – aveva dichiarato non più tardi di Natale – Se continueremo così divideremo l’Unione europea e gli Stati membri decideranno ognuno per conto proprio quante persone accogliere”.
Una velata minaccia, smentita in parte la settimana scorsa a Repubblica.it quando Kurz ha assicurato che l’Austria rimarrà europea e liberale e non aderirà al gruppo di Visegrad. Il cancelliere austriaco si è detto particolarmente felice che il presidente francese Emmanuel Macron abbia insistito sulla protezione delle frontiere esterne dell’Unione per porre un freno all’immigrazione. “Dobbiamo risolvere insieme la questione migratoria. E’ urgente e necessario che l’Europa sia in grado di decidere chi può venire e chi no”.