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HomeEconomia Bce, l’Eurozona cresce a due velocità: Italia e Germania rallentano. Corrono Spagna, Francia e Paesi Bassi

Bce, Europa a due velocità
Italia e Germania non crescono
Bene Francia e Spagna

Calano le aspettative delle Pmi

"Servono riforme per la competitività"

di Flavia Falduto13 Novembre 2025
13 Novembre 2025
Bce

La sede della Banca centrale europea a Francoforte sul Meno, in Germania | Foto Ansa

FRANCOFORTE – Un’Europa a due velocità dove Italia e Germania stentano a crescere. È quanto rileva la Banca centrale europea nel bollettino pubblicato oggi, 13 novembre. Nel terzo trimestre del 2025, la crescita dell’area euro, che complessivamente si attesta a +0,2%, “ha continuato a essere caratterizzata da notevoli differenze tra le maggiori economie”, conferma la Bce. La Spagna registra un +0,6%, mentre la Francia e i Paesi Bassi crescono rispettivamente dello 0,5% e dello 0,4%. Il Pil di Italia e Germania, invece, “è rimasto invariato”. 

Crescita trainata dai servizi, debole il settore manifatturiero e l’export

La Banca centrale europea sottolinea un contesto di debolezza dell’export e del settore manifatturiero, mentre la crescita è trainata dai servizi. Come si legge nel Bollettino, “sebbene la scomposizione della spesa non sia ancora disponibile, gli indicatori di breve periodo e i dati nazionali segnalano un contributo positivo della domanda interna, mentre le esportazioni nette sono state più contenute”. 

Il calo delle aspettative delle Pmi pesa sulla crescita nell’area Euro

Nel complesso, nell’ultimo trimestre dell’anno il Pil nell’area Euro in termini reali è cresciuto in maniera moderata in un contesto di “andamenti settoriali divergenti”. A pesare, però, è il “calo delle aspettative delle imprese sui 12 mesi, desunto dall’indagine sulle Pmi” che per la Bce risulta “particolarmente marcato per il comparto dei servizi e modesto per il settore manifatturiero”. 

Bce: “Necessario adottare riforme che stimolino produttività e competitività”

Le previsioni della Banca centrale europea, dunque, non sono ottimistiche: “Ci si aspetta che l’elevata incertezza, l’aumento dei dazi effettivi, il rafforzamento dell’Euro e la maggiore concorrenza a livello mondiale frenino la crescita nel quarto trimestre del 2025”. Da qui la necessità di adottare riforme e politiche di bilancio che stimolino “la produttività, la competitività e la capacità di tenuta dell’economia” dei Paesi dell’Eurozona. Nel Bollettino, infatti, si chiarisce come i governi debbano “dare priorità alle riforme strutturali e agli investimenti strategici che favoriscono la crescita, assicurando al tempo stesso la sostenibilità delle finanze pubbliche”. 

In questo scenario, sono cruciali “l’integrazione dei mercati dei capitali e il compimento dell’unione dei risparmi e dell’unione bancaria”, in vista dell’introduzione dell’Euro digitale. 

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