HomeEsteri Boeing, previsto taglio 10%. L’Ad: “Crollata domanda per viaggi aerei”

Le compagnie aeree in crisi
lettera di 12 Paesi dell'Ue
"No ai rimborsi ma voucher"

Boeing taglia 16mila posti di lavoro

Decolli in crisi: 2 anni per normalità

di Rossella Dell'Anno30 Aprile 2020
30 Aprile 2020

Il mondo dei cieli fa i conti con il Coronavirus. Compagnie aeree e produttori di velivoli risultano duramente colpiti dal blocco delle frontiere. Secondo quanto è stato rilevato dalla Iata (International Air Transport Association), soltanto a marzo il traffico dei passeggeri globale è diminuito del 52,9%  Il direttore generale Alexandre de Juniac spiega che “marzo è stato un mese disastroso per l’aviazione. Le compagnie aeree hanno progressivamente risentito del crescente impatto delle chiusure delle frontiere e delle restrizioni legate al Covid-19, anche sui mercati nazionali. La domanda è scesa allo stesso livello del 2006, ma abbiamo il doppio delle flotte e dei dipendenti”.

Nel frattempo è stata avanzata una richiesta da 12 Paesi alla Commissione europea in una lettera diffusa in concomitanza con la riunione in videoconferenza dei ministri dei trasporti europei. I Paesi firmatari della lettera sono Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo. Nella lettera si richiede di emendare “urgentemente” il regolamento europeo sui diritti dei passeggeri per consentire alle compagnie aeree di rilasciare dei voucher al posto dei rimborsi in denaro, in modo da “preservare il mercato dell’aviazione oltre la crisi causata dalla pandemia di Covid-19”. Le compagnie aeree “sono nella difficile situazione in cui devono affrontare gravi problemi di liquidità”, si legge. “Ora l’obiettivo condiviso dall’Ue e dai suoi Stati membri deve essere di preservare la struttura del mercato europeo dell’aviazione oltre l’attuale crisi, considerando allo stesso tempo gli interessi e la necessaria protezione dei passeggeri”, continua. Per questo motivo, il gruppo dei 12 firmatari chiede di consentire alle compagnie aeree di scegliere quale strumento utilizzare per rimborsare i passeggeri.

In un’ intervista al Sole 24 Ore, Nicola Zaccheo, presidente dell’Enac, Ente nazionale aviazione civile, ha parlato del settore aereo che sta lottando per la sopravvivenza. “L’Italia del trasporto aereo cresceva il doppio della media Ue nel 2019, mentre Eurocontrol registra oggi un -93% rispetto a un anno fa. Gli analisti prevedono il ritorno ai livelli 2019 in 18-24 mesi, ma dobbiamo ridurre questo tempo. Stiamo lavorando con tutti gli operatori e con la ministra De Micheli alle misure che dovrebbero andare nel prossimo decreto del governo”.

Non va meglio dal lato dei produttori: l’americana Boeing, già gravemente appesantita dalla vicenda degli incidenti che hanno colpito i suoi 737 Max, ha varato un piano di emergenza che prevede il taglio del 10% della sua forza lavoro, e cioè circa 16.000 dipendenti su un totale di 161.000. Ma nel pacchetto è previsto anche un ridimensionamento della produzione e la raccolta di nuovi fondi. L’amministratore delegato di Boeing, David Calhoun, ha definito il coronavirus “un brutto colpo”, aggiungendo che “saremo un’azienda più piccola per un po’ di tempo. La domanda per i viaggi aerei è crollata”, mette in evidenza Calhoun prevedendo che ci vorranno due o tre anni prima che il trasporto aereo torni ai livelli del 2019. Non va meglio per l’europea Airbus, che ha chiuso il primo trimestre 2020 con una perdita netta di 481 milioni di euro.

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