HomeEsteri Bucarest, nuova manifestazione contro il governo

A Bucarest continuano
le manifestazioni
anti-governative

250mila persone in piazza

contro la legge sulla corruzione

di Michela Eligiato03 Febbraio 2017
03 Febbraio 2017

Bucarest è in rivolta. Nella capitale della Romania sembra di essere tornati indietro nel tempo, a quelle famose manifestazioni del 1989, che portarono alla caduta del regime di Ceaucescu.

Per la seconda volta, migliaia di persone si sono riversate in strada per manifestare contro il governo. Armati di bandiere e cartelli con su scritto “Jos dictatorul penal” (abbasso il dittatore criminale), hanno manifestato contro la nuova legge introdotta dal governo per ridurre le pene previste di corruzione e abuso di potere.

Nonostante il ministro per gli Affari e il Commercio Florin Jianu si sia dimesso, adducendo come motivazione quella etica, il primo ministro Sorin Grindeanu ha difeso la nuova legge. Secondo il governo guidato dai Social Democratici del PSD, eletto in maggioranza lo scorso dicembre, le modifiche apportate servono per riallineare il paese alla sua Costituzione, ma secondo i critici il primo beneficiario sarà proprio il leader del PSD Liviu Dragnea, a processo dallo scorso martedì, insieme ad altri politici di sinistra per abuso di potere.

Dragnea, politico ed ingegnere rumeno di 54 anni, è già interdetto dagli incarichi pubblici per una condanna per frode elettorale ed ora dovrà essere chiarito se è coinvolto o meno in un ammanco di circa 24.000 euro per lo Stato.

Tantissimi giovani attivisti sono poi scesi in piazza anche contro un altro decreto governativo: in Parlamento, infatti, si è discusso sulla possibilità di scarcerare 2.500 condannati a meno di cinque anni per reati non violenti, una decisione di cui potranno beneficiare tutti quei politici e funzionari condannati per corruzione.

Le manifestazioni sono cominciate anche in altre città più piccole come Cluj, Timisoara, e Sibiu, ma è a Bucarest che si sono raggiunti i numeri più importanti: tra le 150.000 e le 300.000 persone. In tutti i casi i raduni sono stati pacifici e non si sono registrati incidenti. I manifestanti hanno fatto sapere che la protesta popolare andrà avanti a oltranza fino a quando il governo non ritirerà il decreto, appoggiati anche dal presidente rumeno Klaus Iohannis, oppositore di centrodestra eletto nel 2014.

Nella dichiarazione del presidente si legge la parola “scandalose” e viene chiesto l’intervento della Corte costituzionale, del capo della Corte suprema, del capo dell’organizzazione anti corruzione e del procuratore generale della Romania. Anche l’Unione europea si scaglia duro contro le decisioni del governo PSD, ricordando che la Romania è uno dei paesi più corrotti dell’Unione, di cui fa parte dal 2007.

Fonti sul posto confermano che le manifestazioni sono sorvegliate dalla Polizia e dalle Forze dell’Ordine affinché si mantenga il carattere pacifico del raduno. La maggior parte delle persone sono adunate nella via centrale, Calea Victoriei, non lontano dal Parlamento, ormai da domenica.
La popolazione ha preso molto seriamente questa battaglia per difendere le proprie idee, soprattutto dopo essere arrivati ad un modello di democrazia solo dopo diverse battaglie.

La Costituzione della Romania è infatti del 1991 e afferma che la sua sovranità appartiene al popolo. Proprio per questo sono scesi in piazza contro un governo che sta abusando del proprio potere per fare delle leggi “ad personam”.
Alla manifestazione hanno partecipato anche studenti di nazionalità straniera per appoggiare i manifestanti. Un ragazzo italiano che studia a Bucarest dice essere “molto orgoglioso di aiutare gli amici rumeni nel momento del bisogno. È giusto tutelare i diritti di una nazione.”
In città non si sono avvertiti particolari disagi e non ci sono stati disordini neanche nella Città universitaria.

Ti potrebbe interessare

Master in giornalismo LUMSA
logo ansa
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig