PAVIA – Le foto scattate 18 anni fa e oggi la convocazione in caserma. È stata ascoltata questa mattina dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano la fotografa dilettante che ha immortalato Andrea Sempio davanti la villetta Poggi poche ore l’omicidio di Chiara. Le dichiarazioni della fotografa, sentita dagli investigatori come persona informata dei fatti, serviranno a ricostruire i fatti di quel giorno.
Gli scatti, rimasti inediti fino ad oggi, hanno visto la luce sul canale della youtuber Francesca Bugamelli in arte “Bugalalla”. È la stessa appassionata di crime oggi su Repubblica a raccontare come è venuta in possesso delle foto, forse cruciali per le indagini. “Uno spettatore si è manifestato dicendo di aver ritrovato in casa un vecchio hard disk, che conteneva le foto scattate dalla moglie quel giorno in via Pascoli. Gli ho chiesto subito di inviarmele”, ha ricostruito l’influencer crime. Dopo averne verificato la veridicità, Bugamelli decide di mostrarle al suo pubblico in un video che ricostruisce la vicenda.

Come ha sottolineato lunedì sera ai cronisti la legale del 37enne, Angela Taccia, le foto “non fanno altro che attestare la veridicità di quanto dichiarato dal mio assistito relativamente a ciò che fece il 13 agosto 2007″. Gli fa eco il secondo avvocato di Sempio Liborio Cataliotti che si augura “ci siano foto o video anche della piazza ducale di Vigevano proprio durante la mattinata di quel tragico giorno, così da togliere ogni dubbio inutilmente sorto in merito allo scontrino”. Il riferimento è alla ricevuta del parcheggio di Vigevano nella mattinata di quel 13 agosto e che costituisce l’alibi del 37enne.
Gli scatti, ora al vaglio degli inquirenti, mostrano Sempio davanti la villa di Chiara Poggi il giorno del suo omicidio, ma nel pomeriggio, rispettivamente alle 15:38 e poi alle 16:14, ore dopo quindi la scoperta del corpo. Nelle foto vengono immortalate anche i primi rilievi delle forze dell’ordine sul posto, oltre che la madre di Chiara e il padre di Sempio. Se gli scatti serviranno a dimostrare l’innocenza o meno del sospettato, per gli inquirenti potrebbero anche rivelarsi utili nell’identificare chi quel giorno è entrato e uscito da villa Poggi.


