HomeEsteri Caso Skripal, Scotland Yard conferma uso di gas nervino e il tentativo di omicidio

Spia russa, Scotland Yard
conferma uso di gas nervino
e il tentativo di omicidio

Per Lavrov si tratta di propaganda pura

Restano gravi le condizioni di Skripal

di Antonio Scali09 Marzo 2018
09 Marzo 2018

Un “tentativo di omicidio” condotto con un “agente nervino”. Scotland Yard prova a fare chiarezza sull’avvelenamento dell’ex spia russa Serghei Skripal e di sua figlia Yulia. Ulteriori dettagli, per il momento, non possono essere forniti, dato che le indagini sono ancora in corso. Non ci sono certezze, dunque, in merito al tipo specifico di agente nervino utilizzato e alla modalità con cui è stato assorbito. Una cosa però è acclarata: l’ex spia era “un bersaglio mirato”, come ha confermato il responsabile dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley. Serghei e Yulia Skripal, intanto, restano ricoverati in ospedale in condizioni critiche. Destano preoccupazione anche le condizioni del poliziotto intervenuto tra i primi sulla scena dell’avvelenamento, domenica scorsa a Salisbury, nel sud dell’Inghilterra.

Rowley ha inoltre rinnovato l’appello a chiunque in città avesse dubbi o “non si sentisse bene” a rivolgersi all’ospedale. Da domenica, già altre diciotto persone hanno ricevuto assistenza medica e psicologica, soprattutto tra i poliziotti e i soccorritori. Nessuno di loro, comunque, è al momento ricoverato.

Le indagini nel frattempo proseguono a ritmo battente per ricostruire dinamiche e responsabilità. Secondo il Guardian, sono in corso verifiche anche sulle circostanze della morte, negli anni scorsi, della moglie di Skripal e di suo figlio Aleksandr.

Un caso che sta mettendo a dura prova i rapporti diplomatici tra l’Inghilterra e la Russia: che il governo guidato da Theresa May voglia fare chiarezza sull’accaduto è testimoniato anche dalla visita a Salisbury da parte della ministra dell’Interno inglese Amber Rudd.

L’attenzione britannica al caso è, da parte di Mosca, derubricata a “propaganda pura” e isteria. “Per ora non abbiamo visto una singola prova, solo servizi in tv di giornalisti che dicono, con aria seria, che ci saranno gravi conseguenze se si tratta della Russia: non è un modo di fare serio”. A dirlo è il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. “Se l’aiuto della Russia è richiesto nelle indagini, prenderemo in considerazione questa possibilità”, ha aggiunto Lavrov, sottolineando come il parallelismo tra il caso Skripal e il caso Litvinenko sia “inappropriato”.

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