Conte-Renzi, ora il Mespuò aprire la crisiFico chiude a Renzi

Il nodo si aggiunge a regia del Recovery e delega del premier sui servizi segreti

La crisi di governo potrebbe aprirsi sul fronte del Meccanismo europeo di stabilità. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, fa pressing sul premier Giuseppe Conte per provare a riaprire il dibattito sui fondi europei per la sanità del Mes, su cui la maggioranza rischia di spaccarsi.

Il presidente del Consiglio si è detto disponibile a trattare per evitare la crisi e con lui M5s, Pd e Leu. Si espresso in mattinata sulla questione Mes il presidente della Camera Roberto Fico: “Non dobbiamo essere ideologici. La mia opinione è che non sia necessario per il nostro Paese”. Secondo il dem Andrea Orlando, come riporta Avvenire, invece ci sarebbe margine per il dialogo. Meno possibilista, sull’ipotesi di uno sblocco del no ideologico al Mes da parte del Movimento 5 stelle, il ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola: “Dubito che sia possibile trovare maggioranze alternative in parlamento, ci sono forze al governo e forze rilevanti all’opposizione che sono totalmente contrarie”. Lo stesso ministro, inoltre, ha chiesto a Conte di riflettere sulla sua delega ai servizi segreti, con la questione dell’accentramento dei poteri in materia di sicurezza che agita la maggioranza, soprattutto Pd e Italia Viva.

Ieri è saltato l’incontro di verifica programmato a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio e Renzi, per impregni europei della ministra Teresa Bellanova. L’ex premier prende tempo e chiede un “salto di qualità” del governo, anticipando l’intenzione di presentarsi dal premier con un documento di proposte: “Stiamo facendo una battaglia per le idee, non per le poltrone – ha spiegato il leader di Italia Viva – le ministre sono pronte a rimettere il mandato, se serve”.

Renzi ha più volte assicurato di non avere intenzione di far cadere il governo, ma ad alcune condizioni, tra le quali la rivalutazione delle posizioni sulla task force per il Recovery plan, sui finanziamenti alla sanità e sui servizi segreti. Lo ha ribadito ieri sera a Cartabianca, affermando che la crisi “dipende dal presidente del Consiglio” e che “se vuole fare una task force che esautora il governo, se la fa da solo”.