Eugenio Corini in una foto del 2014 ANSA/LUCA ZENNARO

Palermo, panchina instabileCorini saluta i rosaneroterzo cambio della stagione

In 15 anni di presidenza Zamparini ha esonerato 32 allenatori

«Il momento di intervenire sul mercato era prima della ripresa del campionato, invece non è andata così. Abbiamo limiti strutturali, ma andiamo avanti per dignità professionale». Era il post-partita di Palermo-Inter, domenica pomeriggio. Dopo la terza sconfitta consecutiva Eugenio Corini, allenatore dei siciliani, si presentava sconsolato in conferenza, ma sicuro di avere ancora delle chances di salvezza. Tra domenica e ieri qualcosa deve essere cambiato: il tecnico si è infatti dimesso dalla guida dei rosanero. Aveva chiesto maggiori garanzie alla società sul mercato. Al contrario, dopo un summit tra il presidente Maurizio Zamparini e il direttore sportivo Nicola Salerno, Corini era stato virtualmente esonerato, salvo poi essere confermato dopo il rifiuto di Davide Ballardini ad un ritorno in Sicilia. Un’ulteriore destabilizzazione del lavoro del tecnico bresciano, che ha deciso così di dire basta. «È la decisione più logica», ha commentato ieri a caldo.

Classifica difficile. I siciliani non navigano di certo in buone acque: sono la penultima forza del campionato, con soli 10 punti dopo 21 giornate. Corini ne ha ottenuti 4 nelle 7 gare che ha disputato durante la sua gestione. Per il Palermo la salvezza è un’impresa disperata: il quartultimo posto dista ben 11 punti. A compromettere la stagione ha contribuito anche l’alta instabilità cui è stata sottoposta la guida di una squadra che già in partenza presentava alcuni limiti tecnici. Eugenio Corini è stato infatti il terzo allenatore di questa travagliata stagione: nelle prime due giornate i rosanero sono stati guidati da Ballardini, mentre dalla terza alla quattordicesima da Roberto De Zerbi. I due ex allenatori non si sono mostrati disponibili al ritorno, per cui ora in pole per la panchina palermitana risulta essere Diego Lopez, ex tecnico di Cagliari e Bologna.

Un presidente vulcanico. Dopo 15 anni di presidenza del Palermo Calcio, per gli addetti ai lavori il nome di Maurizio Zamparini fa ormai rima con “esonero facile”. La storia dell’imprenditore friulano è infatti costellata di litigi con i propri allenatori, licenziamenti, uscite poco felici. Fece parlare molto di sé anche prima di acquisire il Palermo. Ai tempi del Venezia, di cui fu presidente dal 1987 al 2002, ci furono già delle vittime illustri. Dalla panchina dei veneti passò, in ordine sparso, gente come Giampiero Ventura, Cesare Prandelli, Luciano Spalletti, Alberto Zaccheroni. In 13 anni di gestione del Palermo, invece, si sono susseguiti addirittura 32 mister: una media due e mezzo all’anno. Alcuni allenatori, come Guidolin, Colantuono, Ballardini e Iachini sono stati richiamati due o tre volte. Proprio quest’ultimo detiene il record di longevità: 36 giornate di fila in Serie B, nella stagione 2013-2014. La scorsa stagione invece si è scritta forse la pagina più nera della presidenza Zamparini: ben 7 allenatori cambiati. Un primato che quest’anno sembra scricchiolare.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.